TORREBRUNA - Siamo agli sgoccioli: dal prossimo 10 marzo, cioè fra una settimana esatta, i bambini di Torrebruna, Celenza sul Trigno e Carunchio resteranno di fatto senza pediatra.
La questione è già nota: l'attuale pedriatra, Nicola Piedigrossi di Gissi, andrà via a giorni. Per i bambini dei tre comuni montani si prospetta un immediato futuro senza assistenza medica? Forse, perché la Asl si è mossa in ritardo ovviamente, e solo in questi giorni sta inviando delle lettere di cominicazione ai vari pediatri. L'offerta della Asl, se così si può dire, è un incarico a tempo determinato, per la durata di un anno, per un totale di 530 bambini. Una prospettiva non proprio allettante per i pediatri, perché si tratta di un numero di pazienti non molto elevato in un territorio disagiato.
Se nessun pediatra dovesse rispondere all'offerta della Asl la situazione, in Alto Vastese, sarà al collasso, perché l'unica pediatra operativa resterà Silvana Di Palma (a sinistra nella foto, ndr), in servizio presso il distretto sanitario di base di Castiglione Messer Marino. La pediatra in questione però ha già raggiunto il tetto massimo di pazienti in carico, pari a 880 bambini da zero a sedici anni. Man mano che i sedicenni passeranno al medico di base, quello per gli adulti per capirci, la pediatra Di Palma potrà acquisire nuovi pazienti tra i bambini di Celenza, Torrebruna e Carunchio. Un solo pediatra attivo in Alto Vastese però significa oggettivamente avere un servizio meno efficiente. Non perché la Di Palma non sia all'altezza del ruolo, ovviamente, ma gestire tutti quei pazienti non è semplicissimo. Proprio nei giorni scorsi, intervenendo nel corso di un incontro pubblico a Castiglione, la dottoressa Di Palma ha denunciato la difficile situazione che si registra sul territorio.
"Ho novecento pazienti, dislocati in ventitre diversi Comuni e gestisco sette ambulatori. - ha dichiarato la pediatra - Sono costretta a lavorare in condizioni da terzo mondo, con strade che rendono i miei spostamenti sempre più difficili. Per colpa di beghe politiche tra amministratori locali sono stati depennati, dal nostro ambito, tre Comuni popolosi. Il risultato è che l'Alto Vastese è sceso ancora a livello di residenti e quindi abbiamo perso alcuni diritti, quali ad esempio quello ad avere un altro pediatra. A giorni probabilmente resterò l'unico pediatra in servizio e verrà meno, per le famiglie dei bambini, anche il diritto alla libera scelta del medico. Noi residenti nell'Alto Vastese non siamo cittadini come gli altri, perché i nostri diritti, anche quelli contemplati dalla Costituzione, vengono ignorati e calpestati. Ma probabilmente è quello che ci meritiamo".