SAN FELICE DEL MOLISE - Nonostante la pioggia incessante, cittadini, associazioni, comitati e amministratori locali si sono ritrovati ieri nel tratto di strada della fondovalle Castellelce dove lo scorso 20 marzo sono state abbandonate numerose lastre di eternit in territorio di San Felice del Molise. Si tratta solo dell'ultimo episodio del genere che si verifica nella valle del Trigno. A pochi metri di distanza - sempre in territorio di San Felice - c'è un cumulo di copertoni, altri rifiuti sono nascosti dalla vegetazione.
Per questo c'è rabbia e indignazione per l'ultimo sfregio sul territorio e quella di ieri è stata l'occasione per lanciare una mobilitazione contro le continue minacce ambientali soprattutto in Molise.
IL PUNTO - A fare il punto della situazione è stato Emilio Izzo, uno dei leader della protesta che ha ricordato le diverse emergenze all'orizzonte: «L'Enel realizzerà un impianto di stoccaggio per il surplus di energia prodotta dagli impianti eolici a Carpinone: è costoso e inutile. Se bisogna stoccare l'energia significa che non c'era bisogno delle pale eoliche. A Cercemaggiore continuano gli interramenti di rifiuti pericolosi. Qualcuno qui davanti può dire "Cosa vuoi che siano un po' di lastre di eternit?". Oltre a essere pericolose, bisogna rimuoverle subito per evitare che la discarica s'ingrandisca. I sindaci sono le sentinelle del territorio, ma alcuni di loro sono collusi».
LA STRADA DI NESSUNO - Un ruolo di rilievo nella vicenda dell'eternit lo gioca la strada luogo dell'abbandono. Doveva collegare le statali Bifernina e Trignina, invece è diventata presto terra di nessuno e dopo circa 25 anni dall'inizio dei lavori è invasa dalla vegetazione ed è un luogo privilegiato dagli incivili.
Su questo punto attacca Nicoletta Radatta, consigliere di opposizione di San Felice: «È l'ennesima opera iniziata e mai conclusa che favorisce gli scempi ambientali. Da parte delle istituzioni c'è stato il menefreghismo totale nei confronti della segnalazione del sindaco. Esigiamo rispetto e attenzione dalla Regione e dagli organi preposti alla rimozione dell'eternit. Si rischia di trasformare tutta la valle in una discarica. Inoltre, la Regione Molise decida cosa fare di questa strada».