Un altro rinvio, l’ennesimo, per il maxi processo ‘autovelox’ a Vasto.
L’assenza di un giudice, martedì mattina in Tribunale, e l’impossibilità di procedere alla nuova composizione del collegio giudicante presieduto da Italo Radoccia, neo presidente facente funzione della sede giudiziaria locale, ha determinato un ulteriore differimento della già lunga e complessa vicenda. Situazione che alimenta le proteste ed i malumori, in modo particolare del Comitato ‘Pro Trignina’ che coordina la gran parte degli automobilisti (quasi 400) costituitisi parti civili.
“Sinceramente comincio a rimanere basito di questi continui rinvii – commenta Antonio Turdò, presidente del sodalizio -, soprattutto se, dopo aver aiutato a costituire le parti civili nel processo e dopo aver spinto per diverso tempo per una collaborazione stringente ufficio legale e comitato con gli automobilisti, dovessimo vedere tutto sfumare per via della prescrizione. Mi ha fatto specie – aggiunge - l’incompletezza del collegio giudicante dopo che nella ultima udienza si era proceduto ad un rinvio proprio per permettere la ricomposizione dello stesso. Personalmente la vedo nera e non so quale potrà essere la reazione del ‘popolo degli automobilisti’ ad una eventuale prescrizione. Confido e rinnovo la mia fiducia nella giustizia – conclude Turdò - ma le cose devono andare avanti più velocemente”.
IL PROCESSO – Complessivamente sono 15 gli indagati, tra sindaci ed amministratori di centri del Vastese interno, personale della Polizia Municipale di alcuni Comuni del territorio e tecnici di ditte specializzate per gli impianti di rilevazione della velocità in strada. Le ipotesi di reato, oggetto di questa vicenda, sono legate all’organizzazione di un sistema di truffe nella comminazione di multe e sanzioni agli automobilisti in transito sulla Trignina. Gli imputati, a vario titolo, sono accusati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, peculato, abuso d'ufficio e violazione dell'articolo 97 della Costituzione. Il caso risale a 9 anni fa, con le prime indagini scaturite dalle segnalazioni di numerosi automobilisti, svolte dai Carabinieri di Schiavi di Abruzzo e della Compagnia di Atessa. I centri del Vastese interno toccati da questa vicenda sono San Giovanni Lipioni, Fresagradinaria, Cupello, Lentella e Dogliola. Il ‘business’ degli enti, quantificato dagli inquirenti, è di più di 2 milioni di euro, con oltre 16mila multe elevate in 3 anni, alcune delle quali annullate, dopo le varie udienze dinanzi ai giudici di pace. Fatti che hanno determinato anche l’uscita di un libro, intitolato ‘I vampiri della Trignina’, che è stato scritto proprio da Antonio Turdò. “Gli automobilisti vogliono giustizia”, conclude quest’ultimo. Il processo è stato rinviato al prossimo 7 ottobre.