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Sanità abruzzese, ancora tagli e riduzione degli investimenti

Il 14 Agosto i cittadini di Celenza sul Trigno si recheranno nuovamente a L'Aquila per protestare

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'Le polemiche che in questi giorni interessano la sanità Abruzzese dimostrano come le scelte fatte dall’ex governatore Chiodi in materia abbiano avuto il solo obiettivo di contenere le spese e ridurre gli investimenti. Questo sembra essere stato il motore primo di tutte le scelte politiche che considera la sanità un costo e non un investimento che soddisfi i bisogni della collettività. La sanità nella nostra regione Abruzzo, deve assicurare a tutti i cittadini da Celenza Sul Trigno a Teramo, qualità delle cure, strutture accoglienti, confortevoli ed umanizzate, con bravi professionisti, la personalizzazione dei programmi diagnostici e terapeutici e percorsi assistenziali idonei a garantire il maggior livello di benessere psico-fisico. Il nostro sistema dovrebbe impegnare al meglio le risorse delle quali dispone, rimuovendo gli sprechi, ed eliminando anche le logiche contabili troppo rigide ed economicistiche, premiando le professionalità e le strutture che operano in ''alleanza con il malato''. Sono un infermiere e vorrei dare un contributo al dibattito con una riflessione, frutto del contributo dei tanti pazienti che ho conosciuto negli anni di lavoro. La malattia provoca sofferenza fisica e psichica mostrando la fragilità dell'essere umano. Inevitabilmente, essa suscita in chi ne è colpito una serie di interrogativi: perché a me?!, perché adesso?!, cosa sarà di me e dei miei cari. La malattia è un evento che riguarda non solo il nostro corpo ma coinvolge tutto il mondo che ci circonda, trascinandoci con forza in una realtà che pensavamo non appartenesse a noi. Di fronte a tutto ciò, il malato nelle nostre strutture sanitarie chiede di trovare professionalità, umanità, accoglienza e amore, perché la malattia porta a vedere tutto con occhi diversi, ci fa vivere momenti di scoraggiamento, d'angoscia, e paura ci fa toccare con mano quanto è fragile la vita di ognuno. Per una sanità regionale che vuole cambiare, non è auspicabile una politica di tagli e riduzione di investimenti, al contrario bisogna investire per far riscoprire il senso più vero del ruolo che essa ha nella società. I politici, gli amministratori e tutti i professionisti devono mettersi in discussione e chiedersi se hanno sempre fatto il proprio dovere riuscendo a soddisfare i bisogni dei malati. I cittadini potranno anche giustificare l'aumento delle tasse e il pagamento del ticket, ma non giustificheranno le disorganizzazioni di cui sono spesso vittime, liste d'attesa lunghe, strutture non confortevoli, apparecchiature che molte volte non funzionano, costringendo i malati ad affrontare enormi sacrifici, tagli alle guardie mediche, etc. La politica si deve occupare di questi problemi ed investire nella realizzazione nuovi ospedali sul territorio tenendo ferma la barra del timone sull'obbiettivo finale che è quello di liberare gli ospedali dai ricoveri impropri, ma soprattutto garantire pari opportunità nell'accesso ai servizi ciò ridurrebbe drasticamente il numero di coloro che si rivolgono fuori regione per ricevere cura e assistenza. Alcuni di questi progetti dovrebbero comprendere nuovi modelli di assistenza domiciliare, l'apertura di nuove Residenze Sanitarie, e un nuovo modello di rete sanitaria sul territorio con obiettivi e finalità che diano certezza e speranza ai malati e a tutti gli operatori della sanità' Abruzzese.

 

Sono trascorsi più di venti giorni dalla manifestazione tenutasi presso la sede del Consiglio regionale dell’Aquila, dove i cittadini di Celenza Sul Trigno e dei paesini limitrofi hanno protestato contro la chiusura della guardia medica, disposta con provvedimento del Commissario Chiodi e dal Direttore Generale della Asl di Lanciano – Vasto- Chieti. I cittadini, dopo la manifestazione hanno atteso fiduciosi una visita da parte del Governatore D’Alfonso e l’Assessore Paolucci, visita che doveva aver luogo nella prima settimana di agosto a Celenza Sul Trigno. Dal comitato ci fanno sapere che, per risolvere la questione si è disposti a valutare proposte alternative o compensative. Quello che non accettano è la modalità, per niente concordata, con la quale si è presa la decisione di chiudere la guardia medica di Celenza e salvare quella di Palmoli e Carunchio, scelta che a tutti è parsa una divisione politica. Il comitato parla così dell’ennesimo taglio di servizi, in un territorio gravemente penalizzato dai tagli a numerosi servizi. In questa situazione non resta altro che rompere gli indugi e mettere in atto ulteriori forme di protesta, tese a ribadire la contrarietà dell’Amministrazione Comunale e del comitato civico sorto in difesa della guardia medica. Si è quindi deciso di recarci nuovamente all’Aquila, il 14 agosto e protestare e dire “NO” al taglio della guardia medica e soprattutto ricordare al Governatore e all’assessore l’impegno che hanno assunto con i cittadini di Celenza il 22 luglio.

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