AGNONE - Senza lasciarsi prendere dallo sconforto, tuttavia, a livello personale non posso condividere l’operato del Governo Regionale e anche dei provvedimenti attuativi dell’ASREM in merito all’Atto Aziendale in riferimento sia al Caracciolo sia riguardo le altre strutture: infatti alcuni di essi non pongono tutti sullo stesso piano e sono provvedimenti “ad personam”, che fanno figli e figliastri. Un doloroso esempio è il trattamento riservato allo stimato Pediatra di Agnone, Dott. Domenicangelo Consilvio, che dopo aver assicurato negli anni passati, anche con sacrifici notevoli, soprattutto nel periodo in cui, unico pediatra, consentì di mantenere aperto 365 giorni su 365 il punto nascita ad Agnone, nonostante avesse fatto richiesta di poter continuare a svolgere la sua attività a beneficio della collettività per altri due anni, è stato messo d’autorità in pensione. Fin qui non ci sarebbe nulla strano, se la legge fosse uguale per tutti e senza deroghe: tuttavia, nella delibera ASREM del 13 ottobre 2010, sono state fatte ben 5 eccezioni: 3 anestesisti, un cardiologo, un ginecologo, tutti per gravi motivazioni tese a garantire la non interruzione del servizio. Ora, anche in base all’Atto Aziendale, rimane un posto di DH di Pediatria attivato dal 1 novembre 2010: quindi, si deve assicurare un servizio pediatrico alla popolazione, in una situazione di blocco del turn over e con l’assenza totale di pediatri, perché l’altro pediatra il 1 dicembre va via, e non è chiaro se il pediatra che ha un contratto di collaborazione fino al 31 dicembre per assicurare il turno quando c’era il ricovero ordinario può essere utilizzato per il DH. Ricorre, quindi, per il Dott. Consilvio, la stessa situazione di emergenza che consigliava la proroga del suo incarico: invece, niente. Così di fatto, nonostante sia previsto, nessun servizio di pediatria potrà essere assicurato al Caracciolo, perché ad Isernia la situazione della Pediatria è anche lì critica, e non credo che possa venire “qualcuno” da fuori. In questo episodio, si legge una chiara volontà politica tesa a cancellare il Caracciolo, che così diventa Ospedale di targhette, proprio l’ipotesi che ho sempre denunciato non doveva verificarsi, perché pericolosissima per malati e personale, e che richiede denuncia alla Procura della Repubblica.
Altra situazione : come si può garantire un punto di primo soccorso h24 con 2 posti di astanteria (prima non previsti) con 3 soli anestesisti in servizio e 2 medici radiologi, per cui, poiché nessuno da agosto ha posto rimedio, per 15 giorni la notte si rischia grosso per l’impossibilità di una TAC, di una lastra? Eppure, l’Atto Aziendale lo prevede e deve essere assicurato.
Altra domanda : se arriva portato dai genitori un bambino bronchiolitico grave, oppure un ictus, oppure una donna che ha rotto le acque, oppure un femore rotto, che si fa? Si caccia via, esponendosi a denuncia penale?
Il problema è che i servizi non possono essere garantiti con questo modo di fare e di procedere, ed necessario risolvere i problemi di personale e configurare i servizi non stando dietro un tavolino, ma vivendo la drammaticità dei percorsi assistenziali secondo la realtà del territorio. Mi fa ridere il Ministro Fazio quando sostiene che se non ci sono i servizi territoriali attivati non si può smantellare quelli ospedalieri: guarda caso, qui sta avvenendo il contrario… perchè i conti sono conti, e l’Alto Molise è meno figlio degli altri… Situazioni da indagini penali da parte della Magistratura. Il piano Iorio-Mastrobuono, a tavolino perfetto, è pericolosamente carente e pericoloso per come lo si sta attuando.
L’emergenza/urgenza deve essere garantita in h24 su tutto il territorio nazionale per tutte le patologie: una riorganizzazione di questo tipo non la garantisce, soprattutto in Alto Molise, mettendo a rischio la vita delle persone contro ogni dettato costituzionale, o normativo vigente: per questo l’Atto Aziendale, come elaborato ed attuato, e come è stato proposto dal Governo Regionale, va rifiutato : il problema è che chi ha elaborato tale mostruosità sta lasciando senza servizi sanitari di sicurezza un’area territoriale vasta: è questo il vero scandalo perpetrato ai danni della popolazione, oltre all’incapacità di riorganizzare i servizi, perché per tutelare gli amici, si creano situazioni che a livello sanitario sono assurde. E personalmente, non lo si può accettare.