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MARINELLI CHOC: "SE L'OSPEDALE CHIUDE LA COLPA E' DEI MEDICI CHE VANNO VIA"

E il direttore generale dell'Asrem, Percopo davanti 9 sindaci conferma: "Sul punto nascite non si torna indietro"

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AGNONE - Giacca e lupetto scura, sciarpa sulle spalle, volto tirato di chi conosce a fondo la problematica dell’ospedale di Agnone, si presenta al primo piano del Comune saluta il grande capo e si siede al suo fianco. Sul tavolo un’intervista rilasciata da un sindacalista della struttura sanitaria altomolisana che parla dei gravi rischi occupazionali a cui si andrà incontro in futuro. L’articolo viene letto e riletto. In sottofondo le voci dei contestatori. Vorrebbe dire ai nove sindaci presenti che la chiusura del punto nascita è stato brutto scherzo che si tornerà indietro, ma attacca diversamente. “Mi assumo tutte le responsabilità di quello che sto per dire – esordisce così Franco Giorgio Marinelli, assessore regionale agnonese – Se oggi siamo arrivati a questa situazione la colpa è solo dei medici - con chiaro riferimento a chi ha preferito abbandonare la nave che affonda - Se al contrario avessero remato nella stessa direzione come sta facendo tra tante difficoltà Nicola Javicoli (primario del reparto di Chirurgia), sicuramente staremo qui a parlare di altro. Non comprendo come un oncologo di fama nazionale come Franco Ionna (fondazione Pascale) dal primo dicembre opererà al Caracciolo mentre chi c’è già preferisce altre strutture”. Marinelli cita Luigi Falasca, (nuovo primario di Ostetricia ad Isernia dopo Agnone) con il quale dice “sono arrabbiato perché ha preferito andare ad Isernia”. Dichiarazioni che a stretto giro provocheranno la pesantissima reazione del sindacato Anaao – Assomed (nel box accanto) che tramite il suo segretario regionale Italo Marinelli non risparmia critiche a quanto detto dall’assessore. Non solo camici bianchi sotto tiro, perché il dito viene puntato contro il governo centrale dello stesso colore politico di Michele Iorio che sottolinea: “Piuttosto che di chiusura dell’ospedale parlerei di trasformazione la quale apporterà maggiori benefici ai cittadini – sottolinea il Governatore –. Il nuovo piano va condiviso politicamente e professionalmente con tutti gli operatori. Sappiamo che Agnone non può essere paragonato a realtà come Larino e Venafro, a Roma continuo a battermi per questo e per quanto concerne il punto nascita proporrò una deroga”. L’idea, avvalorata pure dal sindaco Gelsomino De Vita è stoppata sul nascere dal direttore generale dell’Asrem Angelo Percopo, che non vuol sapere ragioni. “Non ci sono i numeri (in alto Molise nascono mediamente 200 bambini all’anno a fronte dei mille richiesti dal ministro della Sanità, Ferruccio Fazio, ndr) e dobbiamo attenerci ai parametri nazionali – afferma con freddezza il funzionario - non possiamo tornare indietro”. Insomma aria fritta. Cose dette e ridette fino alla nausea. Chi cercava risposte allo smantellamento della struttura ha dovuto arrendersi di fronte una realtà che parla dell’ennesimo servizio venuto meno in Alto Molise. Mamme, mettetevi l’anima in pace, si tornerà a nascere tra le mura domestiche. Discorso differente per Radiologia, Anestesia e Pronto Soccorso dove continua a mancare il personale e i servizi funzionano a corrente alternata. Su questo punto, nonostante il blocco del tour over (vuol dire che per i prossimi mesi non si può assumere a tempo indeterminato in nessun caso), Iorio giura di intervenire. A parole, visto che alla proposta fatta dal sindaco di Capracotta Antonio Monaco, di mettere tutto nero su bianco si è preferito bypassare. Infine Iorio insiste: “Se a Roma non mi ascolteranno sono pronto a dimettermi da commissario alla sanità ma non da presidente. Non fuggo davanti le responsabilità che si affrontano cercando di risolverle”. Ma per strada gli gridano di tutto da "buffone a bugiardo, ci stai rubando il futuro...”
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