Tra sessanta giorni, come apprendiamo da 'Il Giornale', il governo Renzi riceverà una relazione dettagliata dalla commissione istituita con l'intento di definire i diversi perimetri delle nuove regioni, derivanti dai prossimi accorpamenti.
Il nuovo assetto italiano dovrebbe prevedere un totale di 12 regioni e, per quanto riguarda la situazione molisana, si andrebbe incontro al lettarale smembramento. Per intenderci la provincia di Isernia passerà sotto la 'giurisdizione' abruzzese (che non sarà neppure abbruzzese come si vedrà tra poco) mentre quella di Campobasso scenderà inevitabilmente verso la Puglia insieme ad uno spostamento orizzontale della provincia di Matera.
Alla luce di questi primi dati le prospettive future del Molise sembrano ridursi praticamente a zero. La commissione istituita per valutare la perimetrazione partirà dalla proposta dai parlamentari PD Roberto Morassut e Raffaele Ranucci. Questa ipotesi tenderà , nel caso venisse approvata, a modificare radicalmente la geografia italiana così come la conosciamo oggigiorno.
Come accennato, il Molise verrà spaccato in due e, in questo processo, sparirebbero d'un sol colpo Abruzzo, Marche e Molise a favore della macroregione Adriatica. Alla stessa maniera la cartina vedrà sparire del tutto Piemonte, Valle d'Aosta e Liguria che costituiranno la regione Alpina.
Ovviamente dal momento in cui un siffatto rimaneggiamento territoriale risultasse davvero positivo, nel senso che ogni qualsivoglia diritto sanitario o economico sarà garantito, sarebbe ben accolto dalla maggior parte dei cittadini. Tuttavia come si dice: chi cambia la strada vecchia con quella nuova sa ciò che lascia ma non sa ciò che trova. Occorre dunque un'analisi prendendo in considerazione quello che potrebbe subire il Molise.
Nel caso in cui, la soppressione della Regione, portasse con se solo ed esclusivamente la cancellazione degli organi burocratico-politici la perdita sarebbe del tutto sopportabile. Al contrario, se invece a pagarne le spese dovessero essere, come quasi sempre accade, solo i cittadini la situazione sarebbe ben diversa e forse meno accetabile. Se infatti il Molise dovesse pagare altri dazi, come già ha fatto in passato, converebbe forse che ci si opponesse a questa nuova strategia magari facendo presente nuovamente, e questa volta in parlamento a gran voce, che i cittadini molisani esistono e forse non meritano tutto questo.