Mi sono chiesto, e mi chiedo spesso, quale sia il punto su cui intervenire per dipanare il bandolo della matassa. Lasciando da parte la retorica, e cercando di individuarlo per passaggi logici, mi è venuta in soccorso una massima a me, e spero a tanti altri, molto cara:"l'essenziale è invisibile agli occhi".
Infatti, rischiando di scadere in banali espedienti dialettici, mi sono concentrato sul senso della parola "politica" e, di conseguenza, sul significato di "fare politica". Trovo del resto, da un lato, assolutamente ridondante sciorinare i nobili concetti sottesi al senso di pubblica amministrazione dall'altro, invece, doveroso evidenziare il becero spettacolo messo in scena dai vaghi Cabotin (esibizionisti) che di politica credono di trattare.
Noi ci dissociamo e stigmatizziamo i continui diffamatori atteggiamenti di chi crede che competere significhi denigrare gli avversari senza etica alcuna e con un sadico e perverso gusto del pettegolezzo. Si auspica e si fa appello, quindi, alla creazione di un fronte comune di trasparenza,semplicità ,e,soprattutto,di empatia.