Riceviamo e pubblichiamo l'intervista rilasciata dal Vicesindaco di Agnone Maurizio Cacciavillani come resoconto del 'Giorno del Fuoco' svoltosi a Milano lo scorso 26 settembre.
Il Vicesindaco e Assessore ai Grandi Eventi di Agnone parla di un risultato figlio di un lavoro di squadra partito oltre un anno fa. “Milano, un evento che porterà frutti sia immediati che a medio lungo termine”.
Un successo frutto di lungimiranza, gioco di squadra e capacità organizzative e di sacrificio di una intera Comunità. Maurizio Cacciavillani, vicesindaco di Agnone e principale animatore dell’evento milanese “Il giorno del Fuoco”, si unisce ai ringraziamenti spediti per lettera nei giorni scorsi dal Sindaco Carosella a tutti coloro che hanno contribuito all’indubbio successo della trasferta molisana a Milano dello scorso 26 settembre. Lo fa anche per sottolineare come certe cose non accadono per caso ma sono il frutto di programmazione, condivisione di obiettivi e tanto, tanto lavoro.
Vicesindaco, a Milano non dimenticheranno facilmente la ‘Ndocciata, Agnone e il Molise. Passate le emozioni, si può tentare di stilare un bilancio dell’evento che ha “incendiato” la nuova Darsena?
“Non la dimenticheranno i milanesi, circa cinquantamila secondo il Comune di Milano, e non la dimenticheremo noi agnonesi e molisani. Un evento che resterà inciso nella storia di Agnone e del Molise almeno quanto la ‘Ndocciata a Roma del 1996. Messa da parte l’emozione che mi ha sopraffatto più di una volta quella sera, possiamo certamente tentare un primo bilancio dell’evento in sé. Per misurarne gli effetti, sia immediati che a medio lungo termine, ci vorrà invece del tempo.”.
Un successo, dunque.
“Non lo diciamo noi, che siamo di parte. Lo dicono i milanesi, amministratori e le migliaia di spettatori, i circa cento articoli su carta e su web apparsi su testate regionali lombarde e nazionali come Repubblica e Corriere della Sera anche in versione cartacea: il giorno dopo, una foto della darsena contornata dal fuoco delle ‘Ndocce era al centro della prima pagina dell’edizione milanese. Ma non parlo solo della ‘Ndocciata: tutta la manifestazione ha funzionato: dalla processione dei Cuochi in onore di San Francesco Caracciolo patrono nazionale dei cuochi alla cerimonia nella splendida basilica di Sant’Eustorgio, dalla consegna della Campana di Expo realizzata dalla Pontificia Fonderia Marinelli alla Città di Milano all’esposizione e vendita di prodotti molisani. Il progetto ed i suoi contenuti si sono dimostrati vincenti. Certo, c’è voluto la sforzo di tutta la nostra comunità e di una macchina organizzativa che ha coinvolto centinaia di persone da ringraziare uno ad uno, gruppi di portatori in testa. Ma alla fine, il ritorno di immagine per Agnone e per la Regione è stato di assoluto rilievo”.
Sembrerebbe una cosa in fondo facile da ottenere e invece probabilmente c’è qualcosa di più dietro le apparenze.
“Tutt’altro che facile. Quando siamo partiti la cosa sembrava addirittura difficilmente realizzabile. Il segreto è stato aver avuto una buona idea, averla confezionata a dovere con un progetto credibile e contenuti fortemente legati ai temi di Expo 2015; in questo devo ringraziare le professionalità tecniche e culturali, tutte agnonesi, che mi hanno affiancato fin dall’inizio. Il resto lo ha fatto il fascino della ‘Ndocciata le cui immagini hanno rapito da subito l’Assessore milanese D’Alfonso e i responsabili della strutture Expo in Città. Tutti conquistati dalla spettacolarità dell’evento ma anche dei significati profondi di cui esso sarebbe stato portatore. Insomma, ci siamo giocati tutti i numeri che avevamo: San Francesco Caracciolo e i cuochi, La Pontificia Fonderia Marinelli e il più grande rito del fuoco al mondo. All’epoca non potevamo prevedere, però, che addirittura “Il Giorno del Fuoco” sarebbe stato proclamato nella stessa comunicazione ufficiale l’evento clou di tutta la programmazione semestrale Fuori Salone. Se non è un successo questo! Ma c’è ben altro…”
Ci spieghi
“Il Giorno del Fuoco” è stato solo il culmine di una programmazione complessa partita dalla primavera 2014, un anno prima dell’apertura di Expo 2015, quando ci chiedemmo come fare ad agganciare l’esposizione universale per promuovere il nostro territorio. Nacque così il brand ‘Expose your land” utilizzato la prima volta in un evento a Venafro e che ci ha accompagnato in ogni uscita nel corso degli ultimi dodici mesi. Il tentativo fu quello di unire le forze tra pubblico e privato parzialmente riuscito, devo dire. In ogni caso abbiamo costruito pacchetti turistici, attualmente sul mercato, sia per Expo sia per il dopo esposizione. Contemporaneamente nacque l’idea della ‘Ndocciata da fare a Milano, della Campana di Expo e di tutto il resto; partì così la prima lettera diretta al sindaco Pisapia. E’ seguito un anno intensissimo di lavoro, progettazione contatti e viaggi. In questo siamo stati subito affiancati dalla Regione e dal Presidente Frattura che colgo l’occasione per ringraziare nuovamente insieme alla Provincia di Isernia ed a Unioncamere Molise. Come ringrazio il Comune di Milano che ha messo in campo decine di dirigenti, uffici, strutture e risorse economiche per l’evento del 26. Nel programma furono inseriti l’Expo Gate, realizzato dal luglio 2015 in Piazza San Giovanni Paolo II, e tutto ciò che è successo nell’estate scorsa ad Agnone”.
A proposito della scorsa estate, l’afflusso di turisti non è certo mancato
“L’ho detto e lo ripeto: l’estate 2015 ha visto una presenza di ospiti lievitata rispetto agli anni passati e, contemporaneamente, c’è stata anche la crescita dell’offerta turistica agnonese: importantissime sono l’apertura del Museo Storico del Rame e della mostra sulla Tavola Osca. Sul piano delle manifestazioni oltre alle Notti Arancioni e agli altri eventi consueti non dimentichiamo la magnifica serata del ‘Prodotto Topico’ che ha visto la presenza di trenta comuni di tre regioni sfidarsi con le loro migliori pietanze. A ciò ha fatto riscontro anche una aumentata capacità di gestione dell’accoglienza turistica grazie proprio all’Expo Gate. Ecco, forse ora sono riuscito a sintetizzare il lavoro svolto, dal Comune e da altri, per la promozione e l’accoglienza che certo non è finito. Anzi, il bello comincia adesso.”
Bisogna dunque raccogliere i frutti. Come pensa di fare?
“La visibilità nazionale dovuta al “Giorno del Fuoco” è un fatto acquisito, ma non un elemento sul quale adagiarsi, tutt’altro. Occorre farvi leva per ottenere i massimi benefici sempre sul piano della comunicazione per la notorietà di Agnone. Una località che intende crescere come destinazione turistica non può prescindere da questo elemento essenziale: primo, far sapere che esisti! Il lavoro continua e sarà molto. Sarebbe lungo spiegare i programmi che, insisto, vanno prodotti da un accordo continuo e organico fra pubblico e privato. Ci riproveremo. Dico solo che l’8 dicembre, ‘Ndocciata del Giubileo straordinario, avremo i primi segnali della accresciuta notorietà di Agnone e della ‘Ndocciata stessa per la quale è stato approntato un pacchetto turistico apposito di tre giorni. Fra le cose da fare immediatamente, invece, credo che non vada fatto diminuire l’afflato positivo creatosi con il Comune di Milano. Un legame che va al contrario, coltivato e rafforzato. Abbiamo appena preso un’iniziativa che per scaramanzia non dico. Ma che sarà uno dei frutti perenni del lavoro fatto nell’ultimo anno”.