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CARACCIOLO E IL FESTIVAL DELLE BALLE

Dopo il nuovo ospedale, il centro trapianti e l'oncologo di fama internazionale l'ultima trovata è il punto di Medicina sportiva

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AGNONE - In origine giurarono di completare la nuova struttura in contrada Castelnuovo, poi arrivarono a dire di voler istituire un centro trapianti, in seguito non sapendo più dove sbattere la testa parlarono dell’arrivo di un oncologo di fama internazionale e adesso l’ultima trovata: un punto d’eccellenza in Medicina dello Sport. Parlare del defunto ospedale San Francesco Caracciolo di Agnone (trasformato in mero stabilimento del Veneziale di Isernia, ndr) è come avere a che fare con il ‘festival delle balle’. Così si capisce che la gara è aperta a chi la spara più grossa. Addirittura in queste ore, appresa l’ultima notizia, a qualcuno è balenata l’idea di istituire un vero e proprio oscar o telegatto in salsa nostrana, magari al posto dell’ex premio nazionale ‘Il Mantello’. Certo è che così facendo si rischia di offendere l’intelligenza di un popolo più volte sceso in strada per dire no al ridimensionamento (già avvenuto) della struttura sanitaria. Tuttavia, tralasciando per un attimo le balle, occorre ricordare quella che è la verità quotidiana con cui hanno a che fare le popolazioni del Molise altissimo. Anziani che in molti casi non sanno neppure prendere un autobus per Isernia o Campobasso. Ai faremo, diremo, ci dimetteremo, spaccheremo, istituiremo, realizzeremo, ai bla, bla, bla, alle promesse o meglio alle menzogne di tavoli tecnici e incontri istituzionali, esistono fatti drammatici se non tragici per un territorio sottosviluppato, che parlano della chiusura di Ostetricia, di disservizi in Radiologia e Analisi, per non ricordare di quello che resta della Pediatria, di medici e personale infermieristico che fanno turni massacranti pur di garantire un minimo di assistenza all’utenza. Potremmo continuare all’infinito, parlare di chi ha già fatto le valige e di chi le sta preparando. Ma sarebbe come sparare addosso alla Croce rossa. Intanto chi va via non viene rimpiazzato. E’ il blocco del turn over. “Prima o poi ci scapperà il morto”. Davanti a banchetti e trenini da fine anno, riecheggia l’urlo di disperazione lanciato da Nunziatina Zarlenga, la leader del gruppo ‘Il Cittadino c’è...’ scesa con la Chiesa in prima linea per denunciare mancate promesse e tentare di difendere l’ospedale fino a poco tempo fa decantato come il fiore all’occhiello della sanità molisana. Lo chiudono perchè non fa debiti, perché funziona e in Italia si sa: le cose che funzionano vanno soppresse, cancellate, annientate. Di quello che fu resta ben poco, ma l’importante è fare propaganda, quella tanto per intenderci messa in campo dal regime fascista che nonostante fosse giunto alla fine ripeteva che tutto andava per il verso giusto e che i vincitori della guerra erano loro. E’ quanto accade ad Agnone a sentire parlare chi si spaccia per manager della sanità oppure direttore generale dello stabilimento. “Tutto va bene, saneremo le criticità”. Aspetta e spera, che poi s’avvera... Nel frattempo le elezioni regionali si avvicinano ed ecco dare una spiegazione alle mega-balle messe in giro. Ps: A proposito ma dopo l’inaugurazione della casa per disabili di Secolare nel mese di giugno, la struttura è divenuta operativa? E’ questa l’istantanea che rende l’idea di una realtà sempre più dimenticata da tutti e da Dio. Ma l’importante è raccontare balle...
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