AGNONE - “Eravamo intenti in un’attività di orientamento distanziati gli uni dagli altri di circa dieci minuti, quando ad un tratto ho sbagliato a seguire dei segnali e mi sono trovato isolato nel bosco. Erano circa le 18,30 e la luce del sole era andata già via, quindi non riuscendo più a trovare la strada da dove provenivo ho deciso di accamparmi mettendo in pratica tutti gli insegnamenti di sette anni di scout, è così sono riuscito a superare la notte grazie soprattutto ad un telo impermeabile utilizzato a mo di tenda e un sacco a pelo che portiamo sempre in dotazione”. E’ il racconto di Maurizio Molinaro lo scout sedicenne foggiano smarritosi la notte scorsa nei boschi dell’alto Molise tra Carovilli, Pietrabbondante e Vastogirardi . A trovarlo ieri mattina sul ciglio della strada provinciale che collega Carovilli ad Agnone la dottoressa Wilma Sferra che presta servizio all’ospedale san Francesco Caracciolo di Agnone dove è attualmente ricoverato per accertamenti. “Erano da poco passate le 8,30 – il racconto della Sferra che si recava a lavoro – quando ho notato sul bordo della strada un ragazzo con i pantaloncini corti e un grosso zaino sulle spalle, ho subito capito che si trattava dello scout disperso la sera prima così mi sono fermata per prestargli i primi soccorsi”.
Storia a lieto fine quella di Maurizio Molinaro che ha tenuto in apprensione una cinquantina di soccorritori intenti nelle ricerche durate tutta la notte. “Ero vicino ad un corso d’acqua che con il suo rumore copriva le urla dei soccorritori” ha poi detto a Il Nuovo Molise lo scout del gruppo Foggia 1 – clan San Francesco – “ma ero equipaggiato di tutto, dal cibo all’attrezzature che usiamo abitualmente, quindi non ho mai temuto di non farcela”. In una stanza del reparto di Medicina dell’ospedale Caracciolo, papà Pio, medico di professione, lo guarda attentamente e interviene solo per ringraziare pubblicamente tutti gli uomini delle forze dell’ordine, i volontari e i sindaci di Carovilli e Vastogirardi che hanno preso parte alle ricerche notturne. “Persone eccezionali che da subito si sono messe a completa disposizione” dice il genitore del ragazzo. Ma oggi le attenzioni sono tutte per lui, per quel sedicenne, versione Rambo in pantaloncini, che ha sfidato suo malgrado la colonnina di mercurio la quale solo qualche settimana fa in quei boschi ha sfiorato i meno 19°. “Il mio unico pensiero era quello dell’acqua che si era congelata all’interno delle borracce”, ammette sorridente e ansioso di abbandonare la struttura sanitaria. “Di cinghiali e lupi nessuna traccia – ha poi aggiunto lo scout - rover – d’altronde se realizzi un accampamento come si deve gli animali non si avvicinano”. Glielo ha insegnato Giampaolo Longhi il capo scout che sulle capacità di sopravvivenza di Maurizio Molinaro non ha avuto mai alcun dubbio. Chi al contrario ha temuto il peggio è stato papà Pio che svela: “Verso le 4 di notte quando le ricerche non davano alcun responso positivo mi sono lasciato andare e sono scoppiato a piangere, ho avuto tanta paura”. Poi in mattinata l’esplosione di gioia appena appresa la notizia che Maurizio era stato trovato in buone condizioni. “E’ stata una emozione fortissima – rimarca Pio Molinaro – come rinascere per una seconda volta. Grazie a tutti”. In mattinata il ragazzo dovrebbe lasciare l’ospedale per tornare tra i suoi amici scout pronti a riabbracciarlo. Del Molise conserverà l’esperienza all’addiaccio che sicuramente gli avrà temprato carattere e fisico...