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Agnone aspetta il riassetto dell' Ospedale San Francesco Caracciolo

Rinviato per l'ennesima volta il consiglio regionale per l'approvazione del piano sanitario

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Continuano ,senza risultati, gli incontri tra il governatore Frattura e i parlamentari del pd Danilo Leva e Roberto Ruta, per un'intesa congiunta sul riassetto della sanità nel molise.

Stamane i tre hanno inviato una nota congiunta per annunciare che comunque il confronto prosegue. "Considerate le proposte formulate e messe a confronto con ripetuti incontri che abbiamo tenuto anche a Roma presso e non solo il Ministero della Salute - affermano -, registriamo, reciprocamente, il permanere delle differenze di analisi, di impostazione, di strumenti e di obiettivi. Abbiamo individuato tuttavia un'ultima ipotesi che potrebbe rendere possibile la convergenza e che necessita di ulteriori approfondimenti tecnici e finanziari che giovedì pomeriggio avremo a disposizione". La nota del presidente e dei parlamentari quindi conclude: "Se negativi resteranno le differenti proposte presentate, se positivi renderemo nota nel dettaglio la proposta condivisa, per aprire un confronto ampio e serrato con tutti gli interessati".

La proposta di  Piano sanitario 2016-2018, della regione Molise, prevede la trasformazione dell'ospedale san Francesco Caracciolo da ospedale generale a ospedale di area particolarmente disagiata che, in ogni caso, non rappresenta la soluzione ottimale, stando agli standard previsti dal decreto Balduzzi del 2015.

Ciononostante in data odierna è saltata l'ennesima convocazione del consiglio regionale per l'approvazione del piano sanitario. Nell'attesa dell'approvazione del piano triennale regionale l'ospedale langue, e un bravo medico farebbe una diagnosi infausta sulla salute dello stesso.

I cittadini di agnone e dei paesi e territori limitrofi, incontrano gravi difficolta' per l'accesso al diritto alle cure e sono anni oramai che in queste zone si vedono privati di un diritto costituzionale. Le condizioni climatiche - rigide nei mesi invernali -, geografiche e di viabilità, rendono il diritto alla salute quasi inesigibile. Ci si chiede con rammarico, come mai gli incontri tra posizioni diverse all' interno del Pd per la ricerca di soluzioni comuni per il riassetto sanitario molisano, non siano avvenuti nei modi, nelle sedi, e tempi dovuti.

Nelle attese e disattese istituzionali il personale sanitario tra pensionamenti, trasferimenti volontari e obbligatori, mancato rinnovo dei contratti a tempo determinato dei medici e personale infermieristico, risulta drasticamente e irreversibilmente ridemensionato al punto da non riuscire a garantire le prestazioni essenziali.

Lo stesso sta avvenendo in tutta la rete ospedaliera regionale. Sorge, legittimamente dunque, il sospetto che in mancaza di soluzioni rapide, i cittadini molisani, nonostante il pesante carico fiscale,saranno costretti ad una sempre più massiccia mobilità interregionale sanitaria.

A proposito di azienda sanitaria qui si trova la dotazione dell'organico di Asrem per aggiornata al mese di febbraio.

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