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Tagli ospedale, l'imprenditore Di Nucci guida la sommossa contro Iorio e Mastrobuono

"Pronti a qualsiasi azione legale pur di vedere garantito il diritto alla salute"

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AGNONE - La classe politica locale non riesce a fornire valide risposte alle domande della gente in merito alla chiusura dell’ospedale di Agnone (trasformato in uno stabilimento di Isernia), o meglio cerca di distorcere la verità e allora ecco scendere in campo i cittadini. L’ultima iniziativa in ordine di tempo è quella che sta portando avanti l’imprenditore del settore caseario, Franco Di Nucci da sempre impegnato in prima persona per il rilancio economico del territorio. “Non possiamo e non dobbiamo arrenderci di fronte a quanto sta accadendo – il commento di Franco Di Nucci che in seguito anticipa il da farsi – dinanzi alla sottrazione del diritto alla salute perpetrato con la chiusura del punto nascita e di altri servizi indispensabili per l’alto Molise è necessario reagire in tutte le sedi opportune”. Intenzione di Di Nucci è quella di indire al più presto un’assemblea pubblica la quale dovrà partorire un comitato che sappia intraprendere ogni forma di lotta legale per contrastare le ultime decisioni che definire nefaste è un eufemismo. “Occorre far capire a chi di dovere – prosegue Di Nucci - che il popolo altomolisano non ha nessuna intenzione di recitare la parte dell’agnello sacrificale (come troppo spesso avvenuto ultimamente, ndr) Agnone, come già detto in passato, non può essere, nella maniera più assoluta, paragonata a realtà quali Larino e Venafro. Con tutto il rispetto per queste due nobili cittadine ma la nostra area ha esigenze totalmente diverse, quindi adottare l’identico metro di valutazione è completamente errato”. Un messaggio chiaro, che vede come destinatari il presidente della Regione, Molise Michele Iorio e il sub commissario alla Sanità Isabella Mastrobuono. Ma quali saranno le azioni da portare avanti e soprattutto le sedi alle quali si rivolgerà il neonato comitato? “Tutte quelle atte a tutelare il diritto alla salute in una zona di montagna – chiude Di Nucci - Le sedi? Stiamo valutando la possibilità di rivolgerci al Tar”. Insomma, per chi non lo avesse capito, Agnone intende seguire l’esempio di quanto avvenuto in Abruzzo e precisamente a Guardiagrele (Chieti), dove il Tar dell’Aquila, dopo un ricorso presentato dell’amministrazione comunale, ha sospeso la delibera numero 45 del presidente-commissario alla Sanità, Gianni Chiodi che prevedeva pesanti tagli alla struttura. Nel caso abruzzese il Tar entrerà nel merito il 23 marzo. Fino ad allora tutto resta congelato e quindi né Regione, né commissario e Asl potranno togliere pezzi dall’ospedale di Guardiagrele, che resta a pieno titolo una struttura sanitaria inserita nella rete dell’emergenza – urgenza e assistenza abruzzese, come previsto dal Piano sanitario regionale del 2008.
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