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IN ABRUZZO TAGLI ALL'OSPEDALE DI GUARDIAGRELE SOSPESI PER DUE MESI

Lo ha stabilito il Tar dopo un ricorso dell'Amministrazione comunale

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GUARDIAGRELE. Il Tar dell'Aquila ha sospeso la delibera numero 45 del presidente-commissario alla Sanità Gianni Chiodi. Salta così, per il momento, la chiusura dell'ospedale fissata entro il 31 dicembre 2010. Per l'ospedale tutto resta congelato fino all'udienza nel merito fissata al 23 marzo, "con l'intesa", recita l'ordinanza scritta il 12 gennaio ma pubblicata solo ieri, "che in pendenza di qualsiasi deficit di integrale operatività di tali misure non potrà farsi luogo ad alcuna dismissione di qualsiasi servizio ospedaliero". Come dire che Regione, commissario e Asl non potranno togliere pezzi dal Santissima Immacolata, che resta a pieno titolo ospedale inserito nella rete dell'emergenza-urgenza e assistenza abruzzese, secondo il Piano sanitario regionale del 2008, la legge vigente sull'assetto ospedaliero. Si tratta in realtà di due ordinanze identiche per i ricorsi firmati dall'amministrazione comunale per conto del consiglio e dal centrosinistra all'opposizione. Per Chiodi, il responso del tribunale amministrativo configura una mezza vittoria, visto che scompare dalle carte il pronto soccorso, reparto normalmente annesso a un ospedale, che diventa punto di primo intervento (Ppi) per sottolinearne l'appartenenza a un presidio territoriale di assistenza (Pta), ovvero l'ospedale riconvertito dopo l'azzeramento di tutti i reparti e posti letto per acuti secondo le linee del contestato Programma operativo 2010 firmato da Chiodi insieme alla subcommissaria governativa Giovanna Baraldi. Ordinanza di bocciatura è venuta invece per il ricorso presentato dall'amministrazione comunale di Casoli per il Consalvi, già azzerato nei reparti, ma la forma non pregiudica la sostanza giacché sul finire di dicembre è stato riconosciuto all'ex ospedale un Ppi aperto sulle 24 ore. "L'odierno pronunciamento del Tar", commenta Chiodi, "da un lato, conferma la correttezza dell'operato dell'organo commissariale, dall'altro, sancisce la validità della strategia messa in atto per riorganizzare la sanità sul territorio". Il governatore-commissario ritiene dunque che, con l'ordinanza del Tar, si siano aperte le porte per chiudere il Santissima Immacolata in vista della trasformazione in Pta. "Circostanza", spiega, "che avverrà a breve visto che a Guardiagrele è quasi tutto pronto per trasformare il pronto soccorso in punto di primo intervento". Non parla per ora il sindaco Sandro Salvi, che ritiene incompatibile Chiodi nel doppio ruolo di presidente della Regione e commissario governativo alla Sanità. L'amministrazione di centrodestra commenterà l'ordinanza del Tar in un incontro domani nella sala giunta della Provincia. Col consigliere e legale Simone Dal Pozzo, il centrosinistra parla di "nostre richieste parzialmente accolte" anche se "lo stesso Tar ritiene che, prima di eventuali smantellamenti, si dovrà dotare il Ppi di tutti i servizi connessi, tra cui noi includiamo i reparti di degenza per acuti". Ieri l'altro, a Roma, la tornata decisiva. Il Consiglio di Stato decide sul ricorso-bis del centrosinistra, istanza approdata al grado di appello amministrativo dopo la bocciatura del Tar a inizio dicembre. * TRATTO DAL QUOTIDIANO IL CENTRO
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