CAPRACOTTA . «Mio malgrado sono costretto a registrare le ennesime farneticazioni di Monaco sia sul suo risultato elettorale sia su quelli che lui definisce i miei “fallimenti politici”, ancora una volta accecato dalla rabbia per la propria ultima debacle che tenta in maniera tanto goffa quanto invana di mascherare, cercando di autoesaltarsi invece di fare una sana autocritica. Ma, come già detto, i numeri non mentono mai! Rispetto ai miei “fallimenti politici”, ritengo doveroso ricordare a Monaco che al mio esordio di cinque anni fa alle elezioni Comunali, a soli 27 anni, ho ottenuto ben 29 preferenze, risultando il secondo dei non eletti della mia lista, a cui sono spettati solo tre seggi oltre a quello del candidato Sindaco sconfitto. L’anno successivo, per puro “dovere di partito” e non certo per aspirazione personale, ho accettato la candidatura alle comunali di Isernia e, pur non facendo un minimo di campagna elettorale, ho ottenuto ben 46 preferenze. In vista, poi, delle ultime elezioni comunali il gruppo di centrodestra capracottese mi ha voluto come candidato Sindaco a soli 32 anni, trovando pienissimo appoggio nei vertici provinciale e regionale. Rammento a Monaco che in quella competizione elettorale, che non risale alla notte dei tempi ma a soli cinque mesi fa, il sottoscritto ha sfiorato il colpaccio proprio ai suoi danni, portando il centrodestra a un risultato storico, il migliore degli ultimi trent’anni circa, che hanno visto sempre il centrosinistra vincente a parte una breve parentesi tra il 1985 e il 1990 col Sindaco Antonino Sozio».
E' quanto scrive in un comunicato stampa il capogruppo di minoranza al Comune di Capracotta Giancarlo Ciolfi che replica alle dichiarazioni rilasciate dal primo cittadino Antonio Monaco.
«Fatta questa precisazione sul mio percorso politico – continua il Capogruppo Ciolfi – devo, ahimè, ritornare alla carriera di Monaco, che negli ultimi tempi si sta scoprendo poeta oltre che mistificatore del dato elettorale. La sua storia politica inizia nel 1999, quando, da perfetto sconosciuto, si presenta all’elettorato capracottese alle consultazioni comunali, e racimola solo 16 (e dico 16!) preferenze, risultando l’ultimo (e dico l’ultimo!) della lista vincente, ovviamente fuori dal Consiglio Comunale. Ma nonostante tale fallimento fin dall’esordio, nel 2004, momento di maggior enfasi del centrosinistra capracottese e della sua locale amministrazione, per “grazia ricevuta” Monaco viene candidato nel “collegio blindato” di Capracotta alle elezioni Provinciali, ed eletto nelle fila dei DS con 436 voti, di cui ben 350 a Capracotta. Alle Comunali del 2006 qualche mano benevola accompagna ancora una volta la carriera politica del “Signor 16 preferenze”, con la candidatura a Sindaco, vincente con 406 voti pari al 54,35%. Di lì a poco, però, per Monaco inizia una clamorosa parabola discendente, probabilmente a causa di un idillio politico d’amore spezzatosi sul più bello. Si ripresenta, infatti, alle Provinciali del 2009 con il suo nuovo partito, l’IDV, ma non viene eletto perché questa volta il seggio non è più “blindato”, racimolando 306 voti (contro i 436 di cinque anni prima!), di cui 222 (contro 350!) a Capracotta. Ma questo fallimento non lo intimorisce e Monaco si ripropone all’elettorato alle comunali dello scorso maggio, dove porta il centrosinistra ai minimi storici, vincendo per soli 8 voti (pari a un distacco dell’1,18%) sul sottoscritto; un segnale forte che l’elettore capracottese ha voluto lanciargli, un pesante avvertimento segno del diffuso malcontento verso la sua pessima attività amministrativa. Va doverosamente ricordato che durante quella campagna elettorale Monaco ha ripetuto più volte che mai e poi mai si sarebbe candidato alle elezioni regionali prossime venture, per rispetto del patto sottoscritto con gli elettori. E, invece, dopo soli quattro mesi lo ritroviamo candidato, con l’ambizione di acciuffare un posto al sole a Palazzo Moffa; la sua campagna elettorale è talmente decisa e convinta che invia una lettera di richiesta di consenso a tutte le famiglie dei 52 Comuni della Provincia di Isernia e a suo sostegno porta a Capracotta non solo i vertici regionali del partito, ma addirittura il leader nazionale, l’On.le Antonio Di Pietro, fermamente convinto di potercela fare. Ma questo dispiegamento di forze non porta nessun valore aggiunto e i 635 elettori capracottesi recatisi alle urne gli assestano il colpo finale, accordandogli solo 171 preferenze; segnale di bocciatura definitiva dopo l’avvertimento di qualche mese prima!».
«Il fallimento politico di Monaco – conclude Ciolfi – è ormai certificato, lo dicono i numeri. Quanto al suo atteggiamento e ai toni da neodittatore utilizzati nei miei confronti sulla stampa (toni che senza dubbio non si confanno a un amministratore che, invece, deve sempre essere pronto al dialogo e alla critica), lo invito a riflettere, a rientrare in sé e a spogliarsi dalle vesti di chi è talmente permaloso e intoccabile che diventa miope anche di fronte a un complimento vero e sincero sulla sua professionalità, non politica ovviamente ma lavorativa. E si ricordi, caro Monaco, che qui nessuno vuole darLe lezioni, perché a questo ci pensano gli elettori…».