Si parla tanto di approvare finalmente, dopo tanto dibattito, la legge del cosiddetto "omicidio stradale" per chi, guidando un automezzo in stato di ebbrezza o di droga o per altri dolosi motivi, provoca la morte di una o più persone. Ed è giusto che sia così, poiché ognuno di noi deve sapere, ancor prima di mettersi alla guida, che lo stato di ebbrezza, l'assunzione di droghe, l'imprudenza ed altri fattori controproducenti all'uso di un automezzo possono causare incidenti anche mortali.
Di conseguenza, coloro che ci amministrano devono sapere che, decidendo di chiudere o di menomare, ad esempio, un ospedale di area disagiata montana come Agnone (specialmente non garantendo la tempestività tecnico-legale e ragionevole del soccorso e dell'intervento di emergenza), possono incorrere nel reato di "omicidio sanitario". Situazioni del genere sono diffuse in varie parti d’Italia, come, ad esempio, al centro di Messina per la minacciata chiusura dell’Ospedale Piemonte che metterebbe a rischio-vita eventuali emergenze-urgenze.
Nell’àmbito di un nuovo auspicabile “Contratto Sociale” da definire tra Governi e Cittadini, Università delle Generazioni ritiene che debba essere istituita una "Magistratura Sanitaria" e che ci vogliano magistrati come il dott. Raffaele Guariniello di Torino che indaghino non soltanto sull'amianto ed altri inquinanti mortali ma anche sulle morti sospette nel settore sanitario, come ad esempio le morti per insufficienza di soccorso-emergenza-urgenza.
E' necessario, quindi, pervenire ad una mappa medico-legale nazionale sui tempi di intervento e di percorrenza sul territorio per le emergenze salva-vita, non ottemperando le quali si possa essere indagati d'ufficio per "omicidio sanitario" se l'omissione o l'inadeguatezza procura la morte o "lesioni sanitarie gravi" in caso di invalidità più o meno permanente. Tale mappa deve poter valere pure a fini turistici per aiutare lavoratori e villeggianti a sapere quali siano i tempi di soccorso nella località prescelta per vacanza o lavoro. Il cittadino deve sapere il suo destino sanitario in ogni parte del territorio nazionale!
L’Università delle Generazioni appoggia tutti i Comitati che in Italia lottano per il diritto alla salute sul territorio ed è del parere che per la salvaguardia della vita delle persone si debba essere intransigenti al massimo (tolleranza zero). La società italiana, in particolare, si deve interrogare: quanto vale la vita delle persone, ad esempio, ad Agnone (Italia appeninica), nella città di Messina (Sicilia), nella Valle Aurina (Alto Adige estremo nord penisola), a Pantelleria (in mezzo al Meditarraneo), a Isili (Sardegna rurale), ecc.? Non è più possibile non porsi questi ed altri interrogativi vitali! E, probabilmente, è il caso di formare una “rete attiva nazionale” di tutti questi Comitati per il diritto alla salute (specialmente per il pronto intervento ospedaliero). Bisogna eliminare la disparità tra cittadini almeno nel difendere la vita in un nuovo rapporto centro-periferia.