Si sa o si dovrebbe sapere che la nostra è una società organizzata in uno “Stato di diritto” dove la vita delle persone viene gestita da un insieme di leggi e regolamenti a 360 gradi. Nonostante la legislazione vigente sia ispirata da valori anche sublimi e immateriali che si sono evoluti nei secoli, tuttavia è preminente l’orientamento “economico-legale” in cui il denaro ha una sua preponderante e più decisiva importanza. Alla luce di fatti concreti e di esperienze consolidate, possiamo dire che la vita umana è ancora subordinata alla supremazia economica che condiziona l’esistenza umana e sociale.
Ciò, in termini filosofici-politici, si spiega ed è possibile soprattutto perché c’è abbondanza di esseri umani e tale abbondanza tollera che si possano sprecare vite senza compromettere troppo o minimamente l’andamento sociale (vedasi i genocidi, le guerre e altre calamità più o meno naturali). In poche parole possiamo affermare che, oggi più che mai, più vale il denaro e meno vale l’uomo. Tanto è che sull’altare del denaro e delle ricchezze si sono sempre sacrificati interi popoli non soltanto singole persone. Oggi come oggi, in tale ottica, ad esempio, vanno inserite le fughe di masse di profughi che scappano da guerre, dittature, pulizie etniche ed altre violenze e che per l’Italia (come per altre aree geografiche) si traducono in sbarchi e flussi inarrestabili, accoglienza.
L’Università delle Generazioni di Agnone si fonda su esigenze di quell’equilibrio che è legge fondante dell’universo stesso prima ancora che delle società, le quali generalmente si fondano sì sul diritto ma in modo assai squilibrato poiché ciò che è legale il più delle volte non è giusto ed equilibrato tra le parti. Ad esempio, la vita non è uguale per tutti e di conseguenza la legge non è uguale per tutti anche se, in termini teorici-legali, l’enunciazione è ufficialmente paritaria. Prendiamo, ad esempio, la situazione sanitaria di ognuno di noi, personalmente o come comunità agnonese e alto molisana ma anche regionale e nazionale.
A parte l’accettazione diffusa del “destino” negli eventi umani, specialmente se tragici, appare chiaro che in termini di pronto soccorso sanitario nel nostro sistema di prevenzione e cura esistano disparità che a volte o spesso comportano la perdita di vite umane pure a causa di situazione logistiche difficili (permanenti o temporanee) ma ormai sempre più spesso tollerate per inesistenza o inefficienza organizzativa oppure per apparente insufficienza di risorse economiche impiegate nel salvare vite umane, specialmente negli infortuni sul lavoro e per cause naturali in termini di una logistica sfavorevole.
Ed è proprio sulla “logistica” che si gioca, a parere dell’Università delle Generazioni, buona parte del valore della vita nei vari territori. Secondo questa realtà, l’esistenza di ognuno di noi può variare quotidianamente a seconda dei casi. Ad esempio, se il “signor Caio” ha un infarto o altro incidente che ne metta in serio pericolo la vita, ha più probabilità di essere salvato se si trova in un luogo più accessibile ai soccorsi. Il luogo dove avviene l’evento potremmo definire “posizione catastale di soccorso”. Infatti, essendo la nostra società prevalentemente economica si è cercato, finora, di privilegiare la suddivisione del nostro territorio in “particelle catastali” per le proprietà immobiliari (case e terreni) su cui si basa buona parte della sopravvivenza o della ricchezza delle persone. Ma tutti sappiamo che la ricchezza pratica più importante delle persone consiste nella buona salute. Eppure per la salute non ci sono gli stessi accorgimenti legali perché paradossalmente e solitamente noi stessi non prestiamo le medesime cure che usiamo per i nostri beni materiali.
Allora, oltre a immettere nella società maggiore coscienza pedagogica sulla preziosità e sulla indispensabile difesa della primaria ricchezza della salute, perché non avvalorare meglio questa nuova concezione prioritaria sul valore della nostra vita, cominciando a realizzare le MCRS - “mappe catastali del rischio sanitario” specialmente relative ai tempi e ai modi di soccorso. Ad esempio, seguendo le mappe catastali degli immobili, bisognerebbe assegnare dei valori inerenti il pronto soccorso in caso di emergenza-urgenza attraverso speciali codici numerici che evidenzino il rischio-vita in rapporto alla posizione della persona nel luogo dell’ipotetico malessere (infarto, ictus, politraumatismi, ecc.). Così, se io decido di fare una escursione in montagna, devo sapere in fase preventiva, leggendo il codice di rischio-vita, che se mi capita qualcosa di grave in quella particella MCRS - “mappa catastale di rischio sanitario” il mio rischio è maggiore. Spesso capita che cardiopatici facciano escursioni impervie e ci rimettono la pelle proprio perché è difficile avere un soccorso efficace in quella determinata posizione logistica.
Le MCRS - “mappe catastali del rischio sanitario” - oltre ad essere utili nella prevenzione e nella cautela, possono avere un valore legale nelle sue più varie espressioni (assicurative, sanitarie, turistiche, lavorative, stradali, ecc.). Infatti, a parte i contratti assicurativi nel settore privato, nel “Contratto Sociale” Stato-Cittadino è importante che tutto sia chiaro e consapevole al momento delle scelte possibili (volontarie o imposte) per avere una sicurezza della propria vita, specialmente in fase di emergenza-urgenza.
Così, un conto è che l’escursionista scelga di effettuare una rischiosa salita su percorsi impervi e isolati di montagna, altra situazione è per un lavoratore cui viene “imposto” di prestare la propria opera in maggiori situazioni di rischio logistico-sanitario. Insomma, essendo complessa (come qualsiasi altra posizione legale), la materia giuridica del pronto soccorso sanitario nella logistica territoriale può essere semplificata e agevolata con la realizzazione delle “mappe catastali di rischio sanitario” e in un’educazione di base dei cittadini fin dalla più tenera età.