Gli attacchi di chi mirano a far credere che esistono giochi diversi sul destino del Santissimo Rosario, rappresentano l’essenza della scorrettezza a tutto danno dei cittadini che non possono essere considerati di serie a o di serie b, di fronte alla difesa della propria salute. Come sempre, rifuggo dalle polemiche che non portano a nulla e mi limito a sottolineare che non sono arretrato di un millimetro da quelli che erano i propositi analizzati insieme all’Amministrazione Comunale di Venafro e il Comitato in difesa del Santissimo Rosario non più tardi di un paio di mesi fa.
Ho partecipato ai tavoli di confronto, mi sono fatto promotore delle istanze per consentire ai cittadini di usufruire del sacrosanto diritto alla tutela della propria salute continuerò ad impegnarmi perché la questione venga risolta con uno spirito costruttivo come deve essere se vogliamo che l’intera Provincia di Isernia non abbia a patire ulteriori disagi sociali. Ma vorrei ricordare che nell’ambito del piano sanitario Regionale (PSR) in fase di aggiornamento, e nelle more della predisposizione dei Piani Operativi e dei conseguenti atti aziendali da parte dell’Asrem, il già citato Tavolo Tecnico Operativo presso il Comune di Venafro, alla presenza del Comitato Santissimo Rosario, dei vertici comunali e del sottoscritto, in data 08.04.2015 ha messo a punto una complessiva proposta di riorganizzazione dell’Ospedale di Venafo, affinché, nel rispetto del principio di universalità del diritto alle prestazioni e alle cure della persona, sia garantito alla città, al bacino territoriale della Valle del Volturno e dell’hinterland extraregionale contiguo, un presidio pubblico che possa definirsi ospedaliero.
Ora, chi pensa di vendere qualche copia in più, sostenendo che la mia posizione sia diversa dalle altre, per rinfrescarsi la memoria può ricontrollare quella proposta, forse l’unica seriamente sostenibile prevista per il riassetto dell’offerta sanitaria dell’ospedale Santissimo Rosario. Vista la razionalizzazione in corso degli ospedali periferici, la programmazione dell’Ospedale di Venafro, così come elaborata dal Tavolo dello scorso aprile, può permettere alla struttura di ritornare a rivestire un ruolo utile per la tutela della salute dei cittadini. Nel documento, è chiaro e lo ribadisco, il reparto di Ortopedia non è previsto! Per questo appare inopportuno che qualcuno voglia rimescolare le carte, riportare la questione alla ribalta della cronaca per mere questioni strumentali che nulla hanno a confrontarsi con la realtà dei fatti. A scanso di equivoci riporto, pedissequamente, il contenuto del Tavolo Tecnico.
Sistema di emergenza sanitario
Punto di primo soccorso ospedaliero h 24 – per garantire il primo accertamento diagnostico terapeutico di urgenza, stabilizzare le condizioni del paziente e se necessario garantirne il trasporto presso la struttura ospedaliera di emergenza con livello di cura più adeguato.
O.B.I. ospedaliero correlato di due letti tecnici più un terzo letto monitorizzato, oltre a apposite ambulanze di soccorso avanzato di cui una fissa presso la sede dell’Ospedale di Venafro, dotata di attrezzature per la terapia intensiva.
Il Punto di Primo Soccorso con collegamenti informativi (rete telefonica e telematica dedicata) con la centrale Operativa 118 e con DEA regionali di livello superiore.
(I Codici Bianchi potranno essere curati dai medici di continuità assistenziali).
Chirurgia in Day Surgery - Day Hospital Lungodegenza con 20 posti letto - Riabilitazione con 20 posti letto - Residenza Stabile per Anziani (R.S.A.) con 40 posti letto ;
Attività ambulatoriali con specifiche attrezzature (ad esempio ecodoppler, ecografo, eco – cardiografo, epiluminescenza) - Laboratorio Analisi – Radiologia – Senologia – Oncologia – Ortopedia – Odontoiatria – Ginecologia – Urologia – Oculistica - Otorino – Laringoiatria – Cardiologia – Dermatologia – Unità valutativa Alzheimer di riferimento regionale - Centro dialisi (come già operativo) - Centro Sert (come già operativo) - Farmacia interna - Centro per autistici (come già operativo);
Polo Formativo convenzionato con facoltà di Medicina e sede distaccata per corsi di laurea breve.