L’Università delle Generazioni, dopo averli salutato in modo assai ottimistico ed augurale, ha voluto incontrare i giovani dell’associazione I.A.M. – Identità Alto Molisana che si è recentemente costituita con importanti finalità di impegno per il progresso e la rinascita di queste montagne. Al centro dell’incontro, avvenuto nei locali del Caffè Letterario, c’è stata un’accorata riflessione sulla “rappresentatività politica” che manca a livelli superiori (regione, parlamenti italiano ed europeo), senza la quale è assai difficoltoso portare avanti iniziative promozionali serie ed efficaci.
Domenico Lanciano ha esortato i presenti della I.A.M. ad esaminare la possibilità di fare squadra per esprimere un deputato alle prossime Elezioni Europee (possibilmente, con un lavoro serio da effettuare capillarmente fin da sùbito paese per paese in tutte le regioni della Circoscrizione elettorale meridionale), evidenziando tra tanto altro il tema unificante dello spopolamento (un problema comune maggiormente proprio a tutto il sud Italia). Ciò non toglie che, a parte la dimensione europea, ci sia una generazione (come questa dei giovani I.A.M. e dintorni) adatta ad esprimere una rappresentanza a livelli comunali, provinciali, regionali e nazionali; tuttavia, è a Bruxelles e a Strasburgo che, adesso, si decidono le più importanti sorti dei territori, specialmente dei nostri più piccoli, deboli e disagiati.
Secondo l’Università delle Generazioni, la “Generazione I.A.M.” (la generazione nata e cresciuta nel benessere, costituita prevalentemente da giovani attorno ai 30 anni, in gran parte laureati o diplomati, continuatori di utili imprese familiari, ecc.) potrebbe e dovrebbe essere protagonista di quel recupero di rappresentatività che oggi manca ad Agnone e all’Alto Molise, una comunità omogenea che non ha nemmeno un consigliere regionale, né un deputato nazionale come sempre ha comunque avuto negli ultimi 70 anni. Infatti, non era mai accaduto, dal 1945 al 2013, che questo territorio soffrisse di una carenza politica-amministrativa così grave.
Negli ultimi 70 anni dalla fine della seconda mondiale, queste montagne hanno visto altre due precedenti generazioni detenere il potere di indirizzo socio-economico e politico. Dal 1945 al 1990, è stata la generazione democristiana di due parlamentari agnonesi a governare questo territorio: Remo Sammartino (più volte deputato, senatore, sottosegretario, sindaco) e Bruno Vecchiarelli (più volte deputato e sindaco). Poi è subentrata la generazione degli assessori regionali agnonesi Florenzo Anniballe (ex comunista) e Francogiorgio Marinelli (ex democristiano) e degli assessori regionali di Capracotta Candido Paglione (ex comunista) e Antonino Sozio (ex democristiano). L’Università delle Generazioni ha molta fiducia che da questa “Generazione I.A.M.” possano nascere elementi capaci di rappresentare Agnone e l’Alto Molise in tutti i luoghi politici-amministrativi (comune, provincia, regione, parlamenti italiano ed europeo) ed esprime grande soddisfazione per le prime iniziative già realizzate con successo da questi giovani, come la visita dei giornalisti italiani ed esteri e i “week -end tematici”.
Tali iniziative – evidenzia Domenico Lanciano – erano già state indicate o sollecitate più volte alla società altomolisana dalla stessa Università delle Generazioni con la visita della stampa estera nel maggio 2014 e con la proposta “Agnone città dei raduni” (risalente al 1996) per 52 eventi per quante sono le settimane dell’anno e con due progetti turistici orientati “Alto Molise tutto l’anno” e socio-coordinato “Stupire il mondo”.
Infine, l’Università delle Generazioni con questo incontro ha inteso passare simbolicamente il “testimone intergenerazionale” e, assicurando la propria disinteressata collaborazione, ha suggerito ai giovani della I.A.M. di fare tesoro delle migliori esperienze già espresse in Agnone e dintorni nella storia e specialmente dal 1970 al 2014 (anni assai fecondi di progetti, idealità e realizzazioni) da parte delle associazioni culturali e della società civile altomolisana, dal momento che solitamente nessuna generazione parte da zero.