CAMPITELLO MATESE - Grande successo per la prima gara di scialpinismo organizzata in assoluto nella Regione Molise disputata ieri presso il comprensorio sciistico di Campitello Matese, San Massimo (CB).
Alla competizione, organizzata dall’associazione sportiva“Alpamayo Mountain Team” e valida per la sesta prova del circuito interregionale “Skialp Dei Parchi Classic Trophy”, che ha preso il via alle 11:30 dal pianoro di Campitello Matese, hanno partecipato numerosi atleti provenienti da diverse regioni del centro Italia.
La gara si è svolta su un tracciato completamente al di fuori delle piste battute del comprensorio sciistico, ed il percorso ha previsto un dislivello positivo di circa 900 metri per uno sviluppo totale di circa 9 km.
L’evento assume un peculiare significato in quanto, oltre ad essere la competizione di scialpinismo più a sud dell’Italia peninsulare e la prima organizzata in assoluto nella Regione Molise, rappresenta un potente strumento di valorizzazione turistica del nostro Territorio regionale, in particolar modo per il costituendo Parco Nazionale del Matese.
La sicurezza durante la competizione è stata garantita dal Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) in conformità ad uno dei suoi compiti istituzionali, alle esclusive competenze dei suoi tecnici nella movimentazione su terreno innevato e per il suo ruolo di supporto al personale sanitario in un ambiente ostile.
Inoltre, trattandosi di una gara che si è svolta al di fuori delle piste battute del comprensorio sciistico, la presenza del CNSAS ha garantito, in caso di slavina, un qualificato e tempestivo intervento per il soccorso e la messa in sicurezza degli atleti eventualmente travolti.
Tutti i tecnici del Soccorso Alpino, infatti, sono addestrati ad operare in eventi valanghivi per la ricerca di persone travolte grazie anche all’ausilio di particolari dotazioni dedicate a tale scopo come strumenti di ricezione segnali ARTVa e il sistema RECCO, un moderno strumento adoperato in tutto il mondo da gruppi di soccorso organizzato che utilizza le applicazioni della tecnologia del “radar armonico”, mediante particolari dispositivi definiti “detettori”, per la ricerca professionale di dispersi e sepolti in valanga in grado di individuare anche persone sepolte non provviste di strumento ARTVa.