Il Molise è una terra ricca di tradizioni enogastronomiche. E in tema di vini, il fiore all’occhiello è rappresentato dal 'Tintilia'. La sua storia è antica e affonda le radici al tempo dei Borboni; l’Università degli Studi del Molise ha infatti accertato, con studi e documentazioni, che il vitigno originale risale alla metà del ‘700: la denominazione deriverebbe dallo spagnolo ‘Tinto’ che vuol dire ‘rosso’. Nonostante la storia antica e prestigiosa, negli anni ‘60 la coltivazione di questo vitigno venne quasi abbandonata in favore di vitigni più produttivi e rischiò di sparire. Solo negli ultimi 20 anni questo prestigioso vino molisano è tornato alla ribalta ed è, ad oggi, riconosciuto come unico vino interamente autoctono della regione. La sua produzione infatti è consentita solo in Molise e con regole severe e precise per i vitigni come l’altezza che non deve superare i 200 m s.l.m e la distanza tra i ceppi. L’Uva scura dà vita ad un vino dal colore intenso, dal gusto morbido e caratteristico con un retrogusto di liquirizia.
La Denominazione di Origine Controllata “Tintilia” è nata nel 2008, e le tipologie riconosciute sono 3: Molise Tintilia, Molise Tintilia Riserva e Molise Tintilia Frizzante.
I vini DOC ‘Tintilia del Molise’ devono essere immessi al consumo in bottiglie e altri recipienti aventi una capacità massima di 5 litri.
L’iscrizione al Registro delle Varietà di Vite invece è avvenuta nel 2012, quando la Tintilia è stata finalmente riconosciuta come vitigno autoctono della regione Molise, lasciandosi alle spalle la vecchia definizione, che la vedeva legata al Bovale grande, un vitigno di origine sarda.Tra i maggiori produttori in Molise ricordiamo la Cantina Angelo D’Uva, l’azienda Catabbo, Cantine Cipressi, la Cantina Di Majo Norante, l’Azienda Agricola Salvatore Pasquale e l’Azienda Agricola Cianfagna.