AGNONE. Di bambole, nascondino o danza non vuol sentir parlare. Il suo unico scopo è quello di annientare le difese avversarie. Fin qui niente di strano se non fosse che la protagonista è una graziosa ragazzina dai riccioli d’oro che la domenica indossa scarpini e pantalocini e si mette in competizione con tutti maschietti che il più delle volte sono costretti a capitolare sotto i suoi micidiali colpi. A soli 13 anni, Gloria Marinelli è già un portento. Una forza della natura, un cocktail di tecnica e fiuto del gol che la vedono primeggiare nella speciale classifica cannonieri del campionato esordienti provinciali che sconfina in Campania e Abruzzo. A parlare i numeri. Impressionanti. Cinquanta gol in diciotto gare con la squadra dell’Olympia Agnonese allenata da Michele Delli Quadri, balzata agli onori della cronaca sportiva grazie al suo fenomeno, capace in una sola partita (contro la San Leucio B, ndr) di andare a bersaglio per ben nove volte, nonché di mettere a segno, nel weekend scorso, una punizione dai 35 metri nel match disputato a Isernia contro la Fraterna. Tuttavia la marcatura che in questa stagione ricorda in maniera particolare è il cucchiaio rifilato ai cugini del Venafro.
Ma nello score della ragazzina prodigio altomolisana esiste un altro record: ovvero quello di aver segnato dopo appena dieci secondi a Castel di Sangro. Se le chiedi destro o sinistro replica destro, colpo di testa o dribbling preferisce il secondo, potenza o velocità fanno parte del suo dna e alla domanda se si sente più “assistman” o goleador la risposta è pressoché scontata. Dire che sia l’astro nascente del calcio molisano non è affatto una eresia e lo conferma la circostanza che l’anno scorso, quando aveva 12 anni, in un torneo femminile under 16 tra rappresentative regionali disputato nelle Marche ha siglato l’unica rete del Molise (1-1 contro l’Abruzzo). Il suo idolo? Sarà una coincidenza o un segno del destino ma porta l’iniziale del suo stesso cognome: Messi di cui va pazza. Intanto la pulce nostrana viene coccolata da papà Mauro, commissario tecnico della rappresentativa juniores maschile regionale, e mamma Giovanna, professoressa presso il liceo scientifico di Agnone. “In passato ho provato a fare sport come il nuoto e la pallavolo ma mi annoiavo, le emozioni che riesce a procurarmi il calcio sono tutt’altra cosa” racconta oggi nell’abitazione del rione “Ripa” dove per strada all’età di nove anni ha iniziato a tirare i primi calci. La sua bravura sul rettangolo verde a volte spinge qualche avversario ad insultarla, ma lei non ci fa caso e preferisce replicare gonfiando la rete. Da grande Gloria confessa che vorrebbe fare il veterinario visto il suo smisurato amore per gli animali (possiede due gatti) ma poi ripensandoci ammette che non le dispiacerebbe fare la calciatrice, o restando in tema, l’atleta. A proposito nella gara provinciale scolastica di corsa campestre è salita sul gradino più alto. E il sogno nel cassetto? In questo caso nessun dubbio: giocare una gara maschile con la maglia del Barcellona o del Napoli. Cavani e Messi occhio!
Gloria vi soffia il posto....