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Calcio, a Rimini ancora credono nel ricorso al Tar

Si parla del caso Zoghaib

redazione
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RIMINI - Dal campo al tribunale il passo è stato breve. La volata finale per il primo posto che coinvolge Santarcangelo e Rimini 1912, con i clementini favoriti avendo bisogno soltanto di un punto nelle prossime due partite per avere la matematica certezza della vittoria, potrebbe decidersi a suon di carte bollate. Non bisogna infatti dimenticare che la società del presidente Amati ha ancora in ballo il ricorso davanti al Tar del Lazio riguardo alla partita contro l'Agnonese, che verrà esaminato probabilmente tra un paio di settimane (o il 5 o il 6, alla vigilia cioè della fine del campionato fissata per domenica 8 maggio), pronuncia che potrebbe portare punti preziosi in classifica, decisivi probabilmente soltanto per un buon piazzamento playoff. Il ricorso è contro il Coni ed è stato notificato tra gli altri (Ministero dei Beni Culturali a cui fa capo il Coni, Figc e Agnonese) anche al Santarcangelo come parte interessata. Al contrario di quanto fece il Rimini davanti all’Alta Corte di Giustizia, la società gialloblù si presenterà eccome in giudizio. A tutelare il club presieduto da Roberto Brolli ci sarà l’avvocato Mattia Grassani, uno dei più importanti esperti di diritto sportivo. La battaglia legale, che comunque per il Santarcangelo ora ha perso un po’ di importanza vista la classifica, vedrà protagonisti toghe eccellenti. Ricordiamo che il ricorso del Rimini è stato preparato dall’avv. Giuliano Boschetti con la consulenza di Paco D’Onofrio al fianco di Luciano Moggi nel processo di calciopoli. L’Agnonese, invece, “schiera” l’avvocato Romano Cerqueti che fa parte dello studio romano Moccia-De Angelis tra l’altro spesso di scena davanti al Tas di Losanna. Per la cronaca, Vittorio Moccia è stato vice presidente della Figc per un breve periodo seguente allo scandalo Calciopoli ed è tra coloro che hanno contribuito a ritoccare lo statuto della stessa Figc. Se Paco D’Onofrio è certo del successo del ricorso, altrettanto lo sono i legali dell’altra parte tanto più che il Tar non ha mai giudicato - si fa notare - in materia di giustizia sportiva limitandosi ai temi amministrativi. Vedremo chi avrà ragione. tratto da www.romagnanoi.it
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