Un anno senza calcio per un cavillo burocratico avrebbe buttato giù chiunque. Pensate solo che dalla Seconda divisione (Olimpia Celano, ndr) si è ritrovato a fare lo spettatore. Ma adesso che l’astinenza è terminata, Pietro Pifano, il golden boy dell’Olympia Agnonese, non vede l’ora di indossare nuovamente gli scarpini e quella maglia granata a cui è particolarmente legato. Non vede l’ora di riassaporare l’adrenalina di un match vero. Scalpita il fluidificante inventato tre anni fa da Massimo Agovino che ha una voglia matta di tornare a volare su quella fascia destra dove è stato consacrato pedina inamovibile dello scacchiere del club di viale Castelnuovo. L’Agnonese, alla sua quinta stagione consecutiva nel campionato di serie D, ripartirà proprio da Pierino (coma ama chiamarlo Agovino). Uno di quelli che quando vuole sa fare la differenza.
“E’ stata un’annata travagliata, una delle più brutte da quando gioco al calcio – esordisce Pifano che nel frattempo è diventato papà -. La domenica vedere i compagni giocare senza poterli aiutare, non condividere nello spogliatoio gioie e dolori è stata una mazzata terrificante”.
Ma dopo il buio torna sempre la luce. E lui si dice pronto, anzi prontissimo per la nuova sfida. Conta i giorni Pifano. Agosto, mese fissato per il ritiro pre-campionato, ormai è alle porte.
“Ci siamo – ammette – il digiuno è finito e non aspetto altro la data del ritiro”.
Non sarà più un fuoriquota, ma questo oggi importa davvero poco. “Quello che desidero più di ogni cosa – riprende Pifano – è tornare a far parte integrante di un gruppo che ho sempre considerato straordinario”. Pronto anche a dispensare consigli ai più giovani, come in passato hanno fatto con lui i veterani.
“Ce la metterò tutta” sottolinea.
Tornare è la parola più in auge utilizzata da Pifano.
“Tornare non basta, so che società e tifosi da me si aspettano molto. La promessa che faccio ad entrambi è quella di un impegno al massimo delle forze”.
Poi alla domanda se Massimo Agovino resterà o meno, replica spedito.
“Non vedo perché dovrebbe essere il contrario. Il ciclo di Agovino ad Agnone può e deve continuare, d’altronde i presupposti ci sono tutti”.
Anche con un budget ridotto, gli chiediamo.
“E’ così dappertutto, gli ingaggi faraonici appartengono al passato, mettiamocelo in testa – sentenzia Pifano -. Oggi la politica che pagherà è quella di puntare sempre più sui giovani, la vera risorsa di un calcio malato”.
Poi ringrazia la società altomolisana.
“Hanno avuto pazienza di aspettarmi non so quante altre società avrebbero fatto la stessa cosa”.
Enzo Nunziata al Trivento? Fantasie. – “Al momento non ho ricevuto alcuna proposta”. Lo dice Enzo Nunziata, vice di Agovino, all’indomani del suo accostamento all’Atletico Trivento. “Prima di accettare una eventuale offerta parlerò prima con il diesse Maurizio Sabelli, un dirigente straordinario che merita il massimo rispetto per quanto dimostratomi in questi tre anni fantastici vissuti ad Agnone”. Al tempo stesso Nunziata non esclude l’addio. “Valuteremo attentamente anche con Massimo (Agovino, ndr), certo non posso nascondere che è mia intenzione riavvicinarmi a casa (vive a Campobasso).
Il Rimini rinuncia al ricorso al Tar - Il Rimini 1912 rinuncia ad andare al Tar per la partita con l'Agnonese. Lo rivela il sito Romagnaoggi.it che pubblica un comunicato della società romagnola che ammette. "Dopo aver valutato attentamente il fatto che la decisione del Tar del Lazio (in merito al ricorso presentato avverso la decisione dell'Alta Corte del Coni sul ribaltamento dei due gradi di giustizia sportiva relativi alla gara Olympia Agnonese-A.C. Rimini 1912) sarebbe arrivata in tempi lunghissimi, addirittura nel mese di settembre 2011, ha deciso di ritirare il ricorso". In questo modo per il Rimini 1912 evita "di continuare a spendere tempo, impegno e risorse economiche in una vicenda che non porterebbe nulla in più al campionato che l'A.C. Rimini 1912 sta continuando a giocare".