L'Olympia di nuovo al lavoro dopo il pareggio impostogli domenica 19 dal Cattolica, nei minuti finali di gara.
Si, vero, un punto conquistato in esterno è pur sempre un risultato positivo, ma,considerato l'andamento della gara e del come e quando è arrivato il pareggio, il rammarico resta. Ma questi sono i soliti interrogativi che il calcio presenta mettendo a nudo le possibili certezze e incertezze a riguardo dei risultati.
Domenica al Civitelle l'Olympia ospiterà il Chieti, nobile decaduta, che tutt'ora sta vivendo una situazione travagliata a riguardo dei risultati e cambiamenti della guida tecnica, ufficializzato da parte della società teatina l'esonero di Pino Di Meo dopo la pesante sconfitta subita domenica 19 ad opera del Porto S. Elpidio, optando cosi per il ritorno in panca di Alessandro Grandoni.
L'Olympia nella gara che ne verrà è chiamata ad un doppio compito, vincere e sfatare il tabù che vuole:
"cambio di allenatore mai perdente". Vittoria significherebbe un buon passo in avanti per dare continuità ai risultati positivi e incamerare punti al fine di raggiungere il prima possibile una quota che la porterebbe ad una salvezza certa e poi giocarsi in tranquillità le chance per un possibile ingresso nella zona playoff, possibilità nelle corde del gruppo.
Traguardo che l'Olympia raggiunse nella stagione agonistica 2016/2017, allorquando disputò la finale playoff allo stadio Benelli di Pesaro, a tal proposito ci piace ricordare che l' Olympia uscì dalla competizione pur senza perdere, ma in virtù di un vigente regolamento, che dava la possibilità alla squadra ospitante di usufruire del vantaggio di due risultati su tre. L'Olympia quel giorno pareggio' con il risultato di 1-1, in campo con il numero 5 giocava un certo Rullo, chissà se questo non sia un segno del destino.
Intanto buone notizie vengono dall'infermeria che vede i completi recuperi fisici del puntero Acosta e del centrocampista Barbati. Domenica i mister avranno l'intera rosa calciatori a disposizione, in considerazione del fatto che non ci saranno nemmeno appiedati dal giudice sportivo, quindi imbarazzo della scelta per il mister, sugli undici da schierare.