Il 21 dicembre 2018 alle ore 19,00 in prima convocazione si è svolta la seduta del consiglio comunale con due punti posti all’ordine del giorno : a) ratifica di una ennesima delibera di giunta, la n 185 del 29/11/2018, avente ad oggetto la XIV variazione di bilancio, adottata con i poteri del consiglio; b) Ricognizione periodica delle partecipazioni pubbliche. Alla riunione erano presenti solo 5 consiglieri di maggioranza, oltre il sindaco, mentre della minoranza ero presente solo io per cui ero determinante per il numero legale. Potevo far venire meno il numero legale, ma ho preferito restare, non per supportare una maggioranza che ho sempre osteggiato, ma per tre motivi: il primo perché i punti da discutere erano di poca importanza, il secondo perché andando in seconda convocazione, prevista per il 28 dicembre, si sarebbe potuto deliberare anche con la presenza di pochi consiglieri, per cui ho cercato di evitare le spese di rimborso dei gettoni di presenza della seconda convocazione; il terzo perché ho preso atto della morte del consiglio comunale di Trivento per eutanasia. E su questo ultimo motivo voglio spendere qualche parola per dire come ormai si è ridotto un organo che dovrebbe rappresentare l’intera volontà popolare, ma, al contrario, non rappresenta neanche chi ne fa parte per l’assordante silenzio di quasi tuti gli eletti. Sarà bene che tutti i cittadini sappiano che su 13 componenti l’assise comunale ben otto o nove consiglieri dal giugno 2014, mese dell’insediamento del consiglio comunale, fino ad oggi non hanno mai aperto bocca durante le discussioni consiliari ,limitandosi ad una semplice alzata di mano in contemporanea per dire sì o no. Non c’è stata mai da parte di questi soggetti una proposta o un’osservazione sui provvedimenti da adottare. Insomma il loro contributo si è limitato alla sola presenza fisica, solo per assicurare il numero legale e qualche volta neanche, come nel caso specifico, neanche quello hanno assicurato. Certamente Trivento ha il primato positivo dell’albero di Natale più bello del mondo e giustamente ne va fiero, ma, ahimè, ha anche il primato negativo di avere un consiglio comunale più muto e sordo del mondo. Muto perché quasi nessuno parla, sordo perché refrattario ad accettare qualsiasi suggerimento o proposta della minoranza. Questo che affermo non è una mia esagerazione, perché basta leggere tutte le delibere di consiglio comunale (quasi 400) per constatare che nessun intervento, nessuna proposta, nessun emendamento c’è stato da parte di molti consiglieri comunali. Le stesse sedute consiliari si svolgono in un contesto istituzionale senza precedenti nella storia comunale; aula consiliare senza nessun elemento distintiva di essa, nemmeno le due bandiere, italiana ed europea, neanche il gonfalone Comunale; in molti casi un ‘aula sporca , fredda ed allestita qualche munito prima, perché precedentemente utilizzata per manifestazioni culinarie , teatrali e di atre varia. Per il 2018 l’edificio polifunzionale è costato quasi 3.500 euro per le sole spese di e energia elettrica e di riscaldamento e nonostante ciò quasi tutte le sedute consiliari durante la stagione invernale si sono tenute al freddo e al gelo, perché nessuno mai ha pensato di accendere qualche ora prima il riscaldamento. Peccato però, che negli ambienti degli uffici comunali, dove il sindaco alberga, si soffochi per il caldo. Sono stato amministratore dal 1977 ma mai ho visto un consiglio comunale cosi dileggiato e mortificato nelle sue funzioni. Peccato che chi sta a capo di questo consiglio non si accorga e non comprenda che mortificando il ruolo di esso si mortifica l’intera popolazione che ne è l’espressione più alta. Se l’altra sera all’inizio del consiglio comunale fosse stato presente qualcuno, soprattutto forestiero avrebbe avuto una immagine desolante, sconfortante e deprimente del paese Per fortuna che i mezzi di informazione non sono abituati a frequentare le sale consiliari altrimenti ……… Mi auguro che nella prossima tornata elettorale prevista per il maggio 2019 la popolazione di Trivento si risvegli dal torpore in cui è caduta , elegga i suoi rappresentanti, non per la numerosa parentela che hanno o per i favori personali , ma per le capacità degli eletti e per l’impegno che possono dare e soprattutto sia presente nelle sedute consiliari, perché prenda atto del contributo dato dai vari consiglieri e del loro operato. Solo così Trivento può sperare in un futuro migliore. Sarebbe un grave errore il ripetersi della scena di una presenza numerosa di elettori nella seduta di insediamento del consiglio comunale solo perché dopo si mangia la porchetta, come accaduto cinque anni fa. Mutatis mutandis ” Galeotta fu la porchetta e chi la pagò”, avrebbe detto Dante Alighieri. Per l’occasione formulo ai cittadini triventini e del Molise gli auguri di buon Natale e di un felice anno nuovo
Tullio Farina , consigliere comunale di Trivento che vorrei