Sono trascorsi quattro giorni dall’apertura della prima rassegna fieristica del Tartufo bianco ad Isernia e gli operatori di settore pur constatando una minima presenza di interessati,curiosi al prezioso tubero, restano fiduciosi dell’iniziativa che,nelle prossime edizioni ,vedrà sicuramente una presenza più massiccia di visitatori e comunque solo l’11 dicembre si potranno tirare le somme. Oggi c’è stata la presentazione del libro’ Eat Parade’ di Bruno Gambacorta,uno delle più note firme del TG2 ,: una sintesi cartacea della sua rubrica di enogastronomia e alimentazione seguita dalla degustazione del filetto di maiale in crosta al tartufo bianco preparato da chef dell’Ass.Cuochi della Provincia di Isernia e dell’Ist.Professionale Alberghiero di Agnone. Incontri didattici e convegno sul tartufo come marketing territoriale,hanno rappresentato l’aspetto culturale ed economico del tartufo che oltre ad essere annoverato come una prelibatezza per il palato, rappresenta un prodotto che và tutelato dalla raccolta indiscriminata e di cui il Molise deve vantarsi di avere il primato – è quanto asserisce con fermezza e fierezza la Dott.ssa Antonella Brancadoro Direttore dell’Associazione Nazionale Città del Tartufo. Oltre alla presenza di aziende della filiera del tartufo e del comparto agroalimentare del territorio, di rilievo è lo spazio occupato dal Centro di Ricerca e Sperimentazione per la produzione di piantine tartufigene e Vivai forestali molisano,allestiti come un fazzoletto di terra e di giardino orto botanico.
“La scelta obbligata per l’apertura del work shop (Campobasso o Isernia)-sottolinea l’Ass Del Basso-non preclude la possibilità di organizzare eventi simili nell’entroterra molisano che sicuramente vede nel Tartufo nero un richiamo più idoneo per la valorizzazione dello stesso”.