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Pino Bucci: La disfatta di un sogno

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Sono un ragazzo di 36 anni, e iniziai l’avventura nella ristorazione con il Borgo Antico. Ho affrontato la sfida con l’entusiasmo tipico di chi sà che sta realizzando un sogno. Avrei avuto il mio ristorante da gestire, nel posto che per me è il più bello del mondo (nonostante la rabbia e gli avvenimenti ultimamente mi fanno dire il contrario), nella mia terra, la mia Agnone. Finalmente vedevo davanti a me un futuro, ricco si di sacrifici, ma anche di tante soddisfazioni, una tra tutte veder crescere mia figlia li dove sono cresciuto io.
Credevo talmente tanto nel mio sogno che ho deciso di investirci tutta la vita e NON SOLO LA MIA! quella di mio padre, mia madre, mia moglie, mia sorella e delle persone a me care. Poco più che trentenne mi sono impegnato, con mutui e risorse proprie per oltre 120 mila euro per fare, di quello che era un deposito con la paglia nella cucina, il Borgo Antico. Nel 2018 riconosciuto come uno dei 365 migliori ristoranti d’Italia.
Errori?certo che ne ho fatti, ma sempre cercando di migliorare.
Ora il Sindaco e l’amministrazione tutta, a quanto pare, si stà impegnando per farmi scappare da questo posto e lo fa nel peggiore dei modi possibili, ovvero umiliando me e tutti i miei cari, attraverso un post su facebook quasi a voler girare il coltello nella piaga, come a voler distruggere non solo il mio sogno ma addirittura la mia persona.
Ribadisco, ancora una volta, che al sottoscritto NULLA è STATO DATO dall’amministrazione per ristrutturare i locali, ma mi sono caricato sulle spalle spese per 120 mila euro, 120.000!!! l’ultima ristrutturazione del locale risale a qualche mese fa. Ho rifinito gli interni, nuovi arredi, porte e menù in rame, quel posto era la materializzazione dei miei sogni, il luogo dove sono cresciuto professionalmente fino a stare accanto a Cannavacciuolo, lì insieme all’aiuto di mio padre, avevo fissato fino all’ultimo dei tesselli, quel posto era il mio gioiello, un gioiello che probabilmente fa gola a tanti.
Un giovane viene trattato come l’ultimo dei malfattori da chi dovrebbe prendersi cura di gestire gli interessi comuni, da chi non si rende conto che a Piazza Plebiscito hanno chiuso i battenti due attività frutto dell’investimento privato di due giovani, che si sono rimboccati le maniche e sobbarcati, con entusiasmo, le spese di un sogno. Si poteva evitare tutto questo? certo che poteva essere fatto. Nei primi due anni non ho avuto grandi problemi a sostenere le spese di fitto, perché erano di circa 400 euro al mese, poi passate ad 800. Naturalmente con lo spopolamento galoppante, e tanta legittima concorrenza, diventa difficile pagare un fitto alto, considerando anche il cospicuo investimento iniziale e che sono avvenute cose che mi hanno arrecato non poche difficoltà nell'ultimo periodo. Uno dei problemi è aver perso, nell'ultima stagione, l'Olimpia agnonese come cliente, negli anni a dietro preparavo da mangiare per tutta la squadra da quest'anno è la struttura di Policella a farlo.
Comunque nel tempo sono riuscito a pagare una somma superiore ai 12.000 euro di fitto, non tutto ma non poco, considerando che al termine di 9 anni di contratto le migliorie apportate al locale sarebbero rimaste al Comune e comunque ho provato più volte a trovare una soluzione alla vicenda per continuare a fare ciò che desidero: lo chef e offrire un futuro dignitoso alla mia famiglia.
Tutto questo avviene mentre dall’altra parte l’amministrazione affida gratuitamente ad una società di call center dei locali comunali, il mercato coperto, pagando gran parte dei lavori di ristrutturazione dello stabile. Due pesi due misure. Da una parte io e chi come me ha dovuto contrarre (giustamente) un mutuo per sistemare i locali comunali e sostenere anche l’onere dell’affitto, dall’altra parte la società venuta da fuori alla quale si ristrutturano i locali e NON SI CHIEDE AFFITTO PER 6 ANNI.
Ero orgoglioso della mia città, ero orgoglioso del mio sogno, voi lo sareste ancora? voi riuscireste ancora ad immaginare un futuro in Agnone dopo quello che ho subito? Io probabilmente non ci riuscirò più, mi è stato offerto un lavoro all’estero e stò valutando seriamente l’ipotesi di andarmene, quindi Agnone ha perso l’ennesimo nucleo familiare.
Permettetemi di dire però che farebbero bene a dimettersi i responsabili di questo attacco infimo, che ha leso la mia dignità e la mia privacy. Agnone non è mai stata amministrata da persone di così basso profilo istituzionale. Ora posso dirlo con certezza, mi vergogno per loro di quello che ho subito e mi meraviglio di come alcuni componenti della Giunta non prendano le dovute distanze da questi atteggiamenti e da certe dichiarazioni.
Avete distrutto il mio sogno, se continuate così siete sulla strada giusta per distruggere una comunità intera. Complimenti.

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