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Agnone: non solo città d'arte, ma capitale dei "paesi di pietra"

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Agnone città d’arte, Agnone capitale delle campane, Agnone capitale religiosa, Agnone capitale dei ramai, Agnone capitale del fuoco, Agnone capitale dei formaggi, Agnone gemma degli Appennini. Questi sono i principali appellativi con cui viene descritta quell’Agnone del Molise che, a ben vedere, potrebbe essere o divenire soprattutto “capitale dei paesi di pietra” … poiché, forse nemmeno i residenti se ne accorgono sufficientemente per troppa abitudine, ma Agnone è anche e soprattutto una città fatta (almeno nel suo centro storico) soltanto di pietra persino là dove le case e le chiese e i palazzi sono stati malamente intonacati nascondendo a volte delle vere e proprie preziosità così come alcune strade di pietra ricoperte con il bitume o il cemento.

 Come si sa, famosa è stata la cosiddetta “pietra di Agnone” scalpellinata artisticamente da maestranze locali o provenienti dai dintorni come Pescopennataro, paese che già da tempo evidenzia un piccolo ma frequentato ed attraente “Museo della pietra” che è intitolato a Chiara Marinelli e che espone una grande varietà litica (dai reperti paleolitici e alle creazioni attuali, provenienti pure da altre aree geografiche).

Spesso sono le persone che provengono da fuori che si accorgono ed esaltano tali preziosità urbane ma che adornano pure l’interno di palazzi e di semplici case. Come è accaduto nel gennaio 1989 a Domenico Lanciano, il quale, provenendo dalla Calabria (regione assai ricca di borghi fatti di granito), ha immediatamente colto l’occasione dei ragazzi dell’ex art. 23 per realizzare il censimento dei portali di pietra: ben 3600 di cui oltre 600 con una chiave di volta istoriata o con un pregiato stemma gentilizio. Un censimento menomato però dal fatto che parecchi portali in pietra erano già stati colpevolmente sostituiti da marmi o altri materiali estranei al contesto per riadattare taluni ingressi e locali (a garage e magazzini) … uno scempio che non bisognava permettere e che spesso si è concesso pure per favori clientelari o elettorali.

Pure un’altra persona proveniente da fuori, il fotoreporter internazionale Claudio Vitale è rimasto così meravigliato delle bellezze urbane di Agnone nel 2006, al suo primo approdo in città, tanto da realizzare ben sei poster cartacei (cm 70 x 100) raffiguranti 25 portali in pietra in uno mentre in un altro 25 finestre in pietra e in un terzo 35 stemmi in pietra messi come architrave o chiave di volta nei portali. Inoltre, l’occhio artistico e fotografico di Claudio Vitale è rimasto affascinato pure dalla varietà di battiporta, di numeri civici stratificati nel tempo e, ovviamente, dalle campane delle chiese locali. Un assai lodevole lavoro, questo di Vitale, che andrebbe proseguito proprio per censire e valorizzare in modo multiforme tale patrimonio che non tutti i borghi e le città posso vantare.

Infatti, adesso, l’Università delle Generazioni invita Amministratori, Associ

azioni e Cittadini ad esaminare la possibilità di valorizzare specificatamente proprio le bellezze architettoniche litiche di ogni genere e fattura. Pure a fini turistici, sarebbe proprio il caso di realizzare un censimento tecnico e fotografico che potrebbe confluire (in tutto o in parte) in una guida web o cartacea. Una preziosissima documentazione da studiare a scuola oppure utile per una o più tesi di laurea, ma anche per l’Ufficio Tecnico comunale in caso di manipolazione o distruzione dei manufatti … specialmente quelli rurali delle masserie abbandonate esposti a furti organizzati da ladri che vendono altrove spesso veri e propri capolavori (come le pietre usate come contenitori di olio d’oliva). E non sarebbe affatto male esaminare la possibilità di dare vita ad un vero e proprio “Museo della Pietra” che possa fungere pure da sede di un’apposita Associazione che potrebbe essere denominata “Città della pietra” così come da tempo ci sono le Associazioni delle “Città dell’olio” o “Città del vino” e così via.

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